Zuckerberg, il primo brevetto non si scorda mai

Dopo sei anni, Zuckerberg riesce a ottenere un brevetto dedicato a un sistema per la gestione di comune impostazioni sulla privacy.
Dopo sei anni, Zuckerberg riesce a ottenere un brevetto dedicato a un sistema per la gestione di comune impostazioni sulla privacy.

È passato un po’ di tempo, ma finalmente l’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, è riuscito a ottenere un brevetto registrato nel lontano 2006 presso l’US Patent and Trademark Office. Il primo in assoluto della serie, insomma, per un ragazzo promettente che ai tempi non era però ancora a capo dell’odierna community da 900 milioni di persone.

La richiesta per la proprietà intellettuale numero 8,225,376 è stata effettuata precisamente il 25 luglio 2006 con Zuckerberg e Chris Kelly, ex chief privacy officer di Facebook, che sono ascritti nei registri come gli inventori titolari dell’idea. Poche settimane più tardi (6 settembre 2006) Zuckerberg lanciava il “news feed” sul primo Facebook, uno dei primi tasselli fondamentali per la successiva esplosione del progetto.

Dalla descrizione ufficiale, si apprende che il brevetto si riferisce a un particolare sistema studiato per generare dinamicamente elementi dedicati alla privacy. Il profilo di un utente viene generato e a esso viene associata una serie di impostazioni sulla privacy; il profilo associato viene quindi aggiornato a seconda di una o più selezioni di impostazioni per la tutela dei dati personali volute dal proprietario.

Insomma, sembra più complicato di quello che realmente è. ReadWriteWeb ironizza spiegando che si tratta più di un accessorio di fantasia voluto da Zuckerberg che di una reale utilità. Fondamentalmente, il sistema descritto serve soltanto a visualizzare il profilo di un utente in base alle impostazioni sulla privacy scelte dallo stesso. Il CEO del social network più visitato al mondo ha faticato un po’, ma dopo una serie di rifiuti è finalmente riuscito a ottenere dopo sei anni l’anelato brevetto. Un obiettivo conseguito che, però, difficilmente finirà sulla sua Timeline assieme al matrimonio ed all’approdo a Wall Street.

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