Apple, le mappe degli ex-Google

Per costruire le mappe che hanno deluso gli utenti che vi hanno avuto accesso, Apple ha assunto ex-dipendenti Google: ora serviranno risorse aggiuntive.
Per costruire le mappe che hanno deluso gli utenti che vi hanno avuto accesso, Apple ha assunto ex-dipendenti Google: ora serviranno risorse aggiuntive.

Il gruppo Apple esce da un weekend di ripetute polemiche attorno a quello che appare come il principale tallone d’Achille dell’offerta iOS 6 su iPhone 5, iPad e tramite update sui device precedenti: le mappe e la navigazione. Il problema è insito nell’elaborazione dei dati, per la quale Apple avrebbe agito assorbendo risorse proprio dal gruppo che Cupertino ha allontanato dai propri servizi: Google.

Secondo quanto appreso da TechCrunch, infatti, Apple avrebbe rastrellato via da Google una serie di dipendenti a contratto i quali, in vista della scadenza del proprio impegno, hanno voluto intraprendere una nuova esperienza al di fuori dei laboratori di Mountain View. Due, infatti, le alternative possibili per questi ultimi: un progetto ormai terminato ed alle prese soltanto con una frequente opera di aggiornamento, oppure un progetto nuovo, da sviluppare ex-novo per dare anche a Cupertino le mappe che l’azienda desidera. Apple ha così pensato di far leva su chi ha già lavorato sulle mappe, andando proprio in Google a cercare le giuste esperienze per riuscire a traslare quante più conoscenze possibili verso la nuova proprietà.

Il risultato, figlio della fretta, non è però stato all’altezza. I sussurri provenienti da Cupertino lasciano intendere come la situazione sia chiaramente risolvibile, ma richiede da parte di Apple investimenti e pazienza per portare a compimento la necessaria opera di affinamento dei dati raccolti (oltre ad investimenti ulteriori in licenze sui dati mappali). Sulla stessa linea d’onda anche Steve Wozniak, il quale sottolinea il disappunto per l’offerta mappale pur giudicando minori e risolvibili i problemi.

Sebbene le mappe abbiano deluso, insomma, Apple ha tutte le risorse e le volontà per sistemare quanto prima le cose. Chi non saprà resistere al fascino dell’iPhone 5 dovrà soltanto dotarsi di pazienza e di una soluzione sostitutiva temporanea per poter circolare in piena sicurezza, senza doversi affidare ad un servizio ancora non in grado di certificare i risultati delle proprie elaborazioni. Da Cupertino con ogni probabilità un cospicuo budget sta per essere riversato nell’operazione, anche perché il rischio è quello per cui le mappe possano diventare la testa di ponte di un’operazione di marketing ostruzionistica da parte dell’intera concorrenza. E questo Apple non potrebbe concederselo con troppa leggerezza.

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