Tim Cook: Surface è un debole compromesso

Tim Cook snobba Surface spiegando che un prodotto che nasce su di un errato compromesso non saprà offrire all'utente l'offerta migliore.
Tim Cook snobba Surface spiegando che un prodotto che nasce su di un errato compromesso non saprà offrire all'utente l'offerta migliore.

Nel giorno in cui Microsoft ha presentato al mondo Windows 8, Apple ha presentato invece al mondo finanziario la propria trimestrale. Un incrocio di destini che non poteva passare inosservato e che, soprattutto, non poteva esimere Tim Cook dal rispondere ad una domanda di sicura curiosità. Cosa ne pensa di Surface colui il quale ha ereditato il ruolo di Steve Jobs ed ha in mano i destini dell’iPad?

«Non ho avuto la possibilità di provare un Surface, ma da quel che leggo è un chiaro compromesso ed un prodotto confuso. Una delle cose più difficili da fare quando si sviluppa un prodotto è scegliere difficili compromessi. Decidere cosa un prodotto debba essere. Suppongo si possa progettare una macchina che possa volare e galleggiare, ma non penso che farà tutto nel migliore dei modi. Penso che quando le persone vedono un iPad contro le offerte concorrenti, vogliono un iPad e continueranno a volerlo». Una opinione chiara, insomma, che boccia proprio quel che Microsoft ha presentato come il punto di forza del progetto: il compromesso tra laptop e tablet, la via di mezzo, l’originalità.

Le parole di Tim Cook non avrebbero ovviamente potuto essere di segno opposto, ma quel che si evidenzia nella sua opinione è la volontà di colpire Microsoft proprio dove Microsoft ha tentato di sparigliare le carte: mentre Apple vuole imporre all’opinione pubblica l’idea dei tablet come i prodotti emblema del post-PC, Microsoft intende invece plasmare l’idea del PC declinandola fino al touch, fino al tablet, fino alle infinite sfumature ibride tra i vari form factor.

Quella di Tim Cook è una bocciatura e non avrebbe potuto essere altrimenti. Ma è una bocciatura da tenere in considerazione per la sua natura, per la direzione che prendono le parole del CEO di Cupertino. I fatti infatti aiuteranno a capire se l’auto che vola e galleggia è un’auto che il mercato desidera. Perché sarà il mercato, in fine dei conti, a decidere.

[nggallery id=592 template=inside]

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti