L'Egitto censura i porno online

L'Egitto censura i porno su Internet poiché offenderebbero la moralità dei cittadini: tante le polemiche nate in queste ore, è pericolo per la libertà.
L'Egitto censura i porno su Internet poiché offenderebbero la moralità dei cittadini: tante le polemiche nate in queste ore, è pericolo per la libertà.

L’Egitto non si dimostra tollerante nei confronti dei contenuti digitali a luci rosse: un pubblico ministero de Il Cairo ha infatti ordinato di bloccare i porno online poiché offenderebbero la moralità dei cittadini.

Le autorità hanno pertanto deciso di bloccare il porno fruibile dalla Rete con un ordine diramato da Abdel Meguid Mahmud, il quale si è rivolto ai ministeri dell’Interno, delle Telecomunicazioni e dell’Informazione chiedendo loro di «adottare delle misure volte a bloccare scene o immagini pornografiche su Internet per motivi religiosi, morali e patriottici». Secondo un rappresentante del governo, che ha desiderato però rimanere anonimo, l’ordinanza è in linea con la campagna ultraconservatrice “Internet pura” ed è stata richiesta dal pubblico ministero Mahmud poiché i contenuti a luci rosse «violano i costumi e i valori egiziani».

Sono moltissime le preoccupazioni espresse da varie parti poiché tale censura va, di fatto, a limitare la libertà di espressione e dei diritti pubblici dei cittadini egiziani, ma l’organo governativo competente avrebbe giustificato la restrizione eseguita per via della necessità di rimuovere contenuti che, a suo giudizio, sono «avvelenati e ignobili», peraltro in grado di corrompere «l’impostazione religiosa, morale e patriottica» dei residenti in Egitto. Secondo la Electronic Frontier Foundation, i liberali hanno espresso il timore che questo sia solo l’inizio di un più ampio attacco alle libertà personali dei cittadini. A loro parere, il ministro delle Telecomunicazioni Hany Mahmoud dovrebbe affrontare il problema in maniera diversa, magari aumentando la consapevolezza nei giovani e non censurando quei contenuti che potrebbero offendere la sensibilità di qualcuno.

Mohamed Nour, portavoce del partito al-Nūr, si è dichiarato soddisfatto del provvedimento egiziano appena attuato, sottolineando come la restrizione non ostacolerà la libertà privata e pubblica poiché «la società egiziana è conservatrice per natura e disprezza siti a luci rosse».

L’Egitto non è tuttavia l’unico Paese a voler impedire l’accesso a materiale per soli adulti tramite Internet: il primo ministro britannico David Cameron sta studiando da tempo un piano analogo per i cittadini del Regno Unito. Certo, a differenza degli egiziani, i britannici avranno a disposizione un escamotage per vedere i porno (molti operatori locali hanno già un sistema di opt-in), ma comunque si tratta di una proposta molto discussa anche in area europea, anche perché dovrebbero essere i genitori a far comprendere ai minori le motivazioni dietro le quali non dover guardare i porno online, senza per questo dover passare per  un divieto assoluto imposto dal governo.

I siti porno e altri siti considerati immorali vengono comunque regolarmente bloccati in molti paesi del Medio Oriente, tra cui gli Stati Arabi e l’Iran, sebbene l’utenza abbia trovato varie modalità per raggirare le restrizioni imposte dall’alto.

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