Google trova l'Armonia per Google Play

Google ha siglato un accordo con Armonia (SIAE, SGAE e SACEM) per il licensing di oltre 5 milioni di brani musicali sul territorio europeo.
Google ha siglato un accordo con Armonia (SIAE, SGAE e SACEM) per il licensing di oltre 5 milioni di brani musicali sul territorio europeo.

«La Società Italiana Autori Editori (SIAE) con la società francese SACEM e quella spagnola SGAE (che costituiscono insieme Armonia) hanno firmato un accordo che garantisce l’accesso ai rispettivi repertori musicali (oltre 5 milioni e mezzo di opere) per i vari servizi di Google a clienti di tutti i Paesi europei e (per certi repertori) delle nazioni euroasiatiche, del medio Oriente, della penisola arabica, dell’Africa e del subcontinente indiano». Con questo accordo viene comunicata una stretta di mano che mette nelle mani di Google un alto numero di nuovi contenuti da portare su quel Google Play Music che soltanto da pochi giorni ha mosso i primi passi anche in Italia.

Entusiasta il commento di Sami Valkonen, responsabile del music licensing per Google: «Siamo molto lieti di aver raggiunto un accordo con le società di Armonia. Accordi come questo sono fondamentali per assicurare che gli artisti ed i titolari di diritti ricevano un’adeguata remunerazione per la loro attività creativa e che i service provider di musica in digitale possano offrire sul mercato servizi innovativi a beneficio dei consumatori europei. Armonia è un importante passo avanti nella riforma in corso riguardante il licensing multiterritoriale in Europa, in quanto aiuta a semplificare e velocizzare le procedure licenza di opere musicali, un aspetto cruciale per favorire una rapida innovazione da parte dei service provider di musica in digitale».

Per “Armonia” si intende l’iniziativa siglata da SACEM, SGAE e SIAE per la semplificazione del rilascio di licenze pan-europee: uno sportello unico, insomma, per licenze in 35 paesi. Grazie ad iniziative quali “Armonia” è possibile così andare oltre la frammentazione che fino ad oggi ha frenato il licensing in ambito europeo, aprendo così nuove opportunità a gruppi che, come Google, intendono portare sul vecchio continente nuove forme di distribuzione musicale online.

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