Google vuole il codice sorgente di iOS 6

Apple ritarda nel fornire a Google il codice sorgente di iOS 6, da analizzare per valutare eventuali violazioni di brevetti depositati da Motorola.
Apple ritarda nel fornire a Google il codice sorgente di iOS 6, da analizzare per valutare eventuali violazioni di brevetti depositati da Motorola.

La “guerra termonucleare nei confronti di Android” annunciata qualche anno fa da Steve Jobs potrebbe ritorcersi, almeno in parte, contro Apple. Se è vero che il gruppo di Cupertino ha ottenuto di recente alcune importanti vittorie, soprattutto nella disputa legale con Samsung, presto sarà chiamato a sedere al banco degli imputati. Il produttore sudcoreano, nei giorni scorsi, ha ottenuto l’aggiunta di iPhone 5 e iPad mini alla lista dei dispositivi che saranno protagonisti di un processo nel marzo 2014 e anche Google non intende concedere altro tempo alla mela morsicata per fornire il codice sorgente di iOS 6. Una richiesta già inoltrata più volte, ma fino ad oggi rimasta inevasa.

Il colosso di Mountain View ha infatti completato di recente l’acquisizione di Motorola Mobility, realtà anch’essa impegnata in uno scontro legale con Apple. Il gruppo ha tempo fino al 14 dicembre per chiedere al giudice del Southern District of Florida di inserire nuovi dispositivi tra quelli sotto accusa per una presunta violazione di brevetti. Per farlo è però necessario analizzare nel dettaglio il source code della piattaforma lanciata con iPhone 5.

L’azienda di Tim Cook avrebbe dapprima risposto a bigG di essere disposta a concedere tutta la documentazione poco dopo il 21 settembre, rimandando poi all’8 novembre e infine al 30 novembre. Il timore manifestato da Google è quello di avere un tempo troppo ridotto per spulciare il codice e rintracciare eventuali inclusioni non autorizzate delle proprietà intellettuali di Motorola.

L’accordo siglato nelle scorse settimane da Apple e HTC per la fine delle ostilità lascia intravedere un futuro diverso per il gruppo di Cupertino, forse voluto dal nuovo CEO. La tregua con Samsung e Google sembra però decisamente più lontana. Le due società si sono incontrate per la prima volta ieri in tribunale a Monaco per un’udienza preliminare, in vista del processo che accerterà l’utilizzo non consentito di un sistema per lo scorrimento delle immagini nei dispositivi Motorola.

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