Sempre più italiani leggono gli eBook

Secondo l'AIE, a fine 2012 il 3% gli italiani leggerà gli eBook, un numero in aumento anche grazie alla fruizione da sempre più device diversi.
Secondo l'AIE, a fine 2012 il 3% gli italiani leggerà gli eBook, un numero in aumento anche grazie alla fruizione da sempre più device diversi.

Anche in Italia è in aumento il fenomeno eBook. Entro la fine del 2012 dovrebbe essere il 3% degli italiani a leggere i libri in formato digitale, un numero in continua crescita sia nel Paese tricolore che negli altri territori a livello globale. È quanto comunica l’AIE (Associazione Italiana Editori) con l’obiettivo di comprendere quale sia la situazione di tale segmento di mercato.

Il mercato più maturo in ambito eBook è quello statunitense, dove il 19% della popolazione adulta con un’età maggiore di 18 anni legge su e-reader, e altrettanti lo fanno da tablet. Negli USA non solo sta aumentando il numero delle persone che legge libri digitali, ma anche quello di coloro che leggono da Kindle (41%) e da dispositivi multifunzione, ovvero iPhone (29%) e tablet appartenenti a vari brand (23%). Spiega l’AIE:

Si legge in mobilità non solo su lettori dedicati (da Kobo a Kindle) ma anche su tablet in cui la “pagina” del libro, la sua narrazione, i suoi contenuti informativi (e formativi), di servizio (le guide), professionali si devono confrontare con tutto ciò che si può scaricare e guardare: un giornale o un periodico, la posta, un sito Web, una partita di calcio, un film o un trailer. E potendo condividere al tempo stesso l’esperienza che si sta facendo con altre persone.

Seppur con percentuali minori, anche il mercato degli eBook in Europa sta registrando una buona crescita, e nello specifico in Spagna, Francia e Germania, oltre che in Italia. Sottolinea l’AIE come, in base a tale situazione, anche gli editori abbiano variato la propria strategia cercando sempre di attirare nuovi consumatori:

Di fronte a questi cambiamenti gli editori offrono prodotti editoriali che non sono più solo prodotti di replica, che considerano la rete solo come un canale distributivo. Lavorano a prodotti nuovi, adatti alle nuove forme di utilizzo dei contenuti: un prodotto/narrazione reso interattivo per rispondere alle richieste di inte(g)razione del lettore, per completare l’informazione che trova sul giornale, per riempire le pause della mobilità con storie che possono stare nello spazio di alcune fermate di metropolitana, per le esigenze della didattica e del mondo professionale.

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