Microsoft vs. Motorola, nessun ban per la Xbox 360

Vittoria parziale per Microsoft nella causa contro Motorola: la vendita della Xbox 360 negli Stati Uniti non verrà bloccata.
Vittoria parziale per Microsoft nella causa contro Motorola: la vendita della Xbox 360 negli Stati Uniti non verrà bloccata.

Arriva un nuovo aggiornamento dagli Stati Uniti relativo alla causa in corso tra Microsoft e Motorola. Dopo circa due settimane dall’inizio del procedimento legale presso la Corte Distrettuale di Seattle, il giudice James Robart ha respinto la richiesta dell’azienda del’Illinois di bloccare le vendite della Xbox 360. Se sarà confermata la violazione dei brevetti FRAND, Motorola verrà adeguatamente compensata con il pagamento delle royalty, la cui entità deve essere ancora determinata.

Il giudice Robart ha ritenuto che l’accordo di licenza, che le due aziende dovranno certamente sottoscrivere al termine della disputa legale, sarebbe valido per tutti i brevetti H.264 posseduti da Motorola, per cui non è necessario mettere in atto misure ancora più restrittive per Microsoft. La Xbox 360 dunque può rimanere sugli scaffali dei negozi statunitensi. Per ottenere un’ingiunzione, il querelante deve infatti dimostrare di aver subito un danno irreparabile e che il rimedio stabilito dalla corte, come il pagamento di una somma in denaro, sia inadeguato per compensare quel danno. In questo caso, è evidente che Microsoft verserà le royalty relative ai brevetti H.264, utilizzati nella Xbox 360 e in altri prodotti hardware e software. Per questo motivo, il giudice ha rigettato la richiesta di Motorola.

Le licenze FRAND (Fair, Reasonable And Non Discriminatory) coprono diverse tecnologie diventate ormai di uso comune in molteplici dispositivi. Questo genere di brevetti, considerati essenziali, possono essere utilizzati da altre aziende, che pagherano una royalty “equa e ragionevole”. Motorola ha però chiesto una cifra esorbitante a Microsoft (2,25% del prezzo di ogni prodotto venduto), per cui le due aziende hanno avviato uno scontro in tribunale. Il giudice dovrà ora stabilire l’esatto valore di un brevetto FRAND e quindi la somma che Microsoft dovrà versare nelle casse di Motorola.

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