Facebook e l'anno in breve

Il social riconfigura le attività di un anno intero in venti momenti, ma il risultato desta qualche perplessità.
Il social riconfigura le attività di un anno intero in venti momenti, ma il risultato desta qualche perplessità.

Lo Zeitgeist di Google, oggettivo e categorico. Il format speciale di Twitter, emozionale e spettacolare. Ogni social network ha il suo Year in Review, anche Facebook, ma forse delle tre è la feature meno convincente. Il tool facebook.com/yearinreview riassembla venti elementi del diario personale di ciascun utente, secondo alcuni parametri che però non producono né oggettività né particolare emozione.

Sarà perché il profilo di un utente di Facebook ha la forma complessa di un diario ricco di contenuti propri, condivisioni, commenti, album di immagini, video, note, ma la risposta di Menlo Park a Google e Twitter è platealmente inferiore. Gli algoritmi del sito, il grafo sociale di Facebook, non sono stati pensati per un uso aggregato, ma – al contrario – per interlacciare il più possibile le nostre attività con quelle degli altri, e da queste agli inserzionisti.

Perciò, quando si clicca speranzosi sul bottone che ci invita – già dalla nostra timeline in alto a destra – a visualizzare il nostro anno 2012 in breve si rischia perlopiù di rimanere delusi. Dietro la nostra immagine del profilo, scorre un collage di foto, cliccabili e modificabili. Sotto, venti contenuti scelti dal sistema a ritroso, dal più recente al più lontano nel tempo, ma che raramente danno la sensazione di aver davvero colto quello che per noi è stato il cuore del 2012.

Molto dipende da quanto si è arricchito il proprio diario: chi ha collezionato album di foto da vacanze, feste, momenti importanti, taggandole correttamente (nome, luogo, data), ha certamente più soddisfazione. Ma gli utenti che utilizzano al 100% le potenzialità del social, si sa, sono una minoranza.

La stesso si può affermare per post e note: c’è chi posta tutti i giorni, più volte al giorno, ma non ha molti commenti, chi scrive poco ma ha raccolto molti commenti. Ogni attività ha un peso diverso nell’algoritmo chiamato a riprodurre il nostro anno in breve, perché il suo scopo è individuare i venti contenuti più popolari in senso lato.

Da questo punto di vista, Year in Review è certamente più interessante nei suoi aspetti statistici, oggettivi, a cui magari non facciamo caso. Chi fra noi, ad esempio, sa esattamente quanti nuovi amici si sono aggiunti e a quante e quali pagine si è cliccato “mi piace” nel corso dell’anno?

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti