Apple, presto l'illuminazione in base al contenuto

Apple brevetta l'illuminazione content based: oltre al sensore di luminosità, i display Retina si regoleranno in base alla tipologia di contenuto mostrato.
Apple brevetta l'illuminazione content based: oltre al sensore di luminosità, i display Retina si regoleranno in base alla tipologia di contenuto mostrato.

Apple è di certo un’azienda a cui piace innovare, così come dimostrano i numerosi brevetti che a cadenza mensile sottopone all’US Patent and Trademark Office. Fra quelli concordati nelle ultime ore, ve n’è uno particolarmente interessante per il mondo dei device portatili, segno di come l’azienda stia continuamente pensando al futuro: l’illuminazione content based.

La luminosità negli iDevice, così come per i prodotti della concorrenza, è solitamente gestita tramite due diverse modalità. La prima è ovviamente quella manuale, quindi scelta dall’utente in base alle proprie preferenze personali, la seconda si avvale invece di sensori per la luce che regolano la retroilluminazione del display in base alle condizioni dell’ambiente in cui ci si trova. A queste si aggiunge la recente invenzione di Apple, ovvero un’illuminazione che segua la tipologia di contenuto visualizzato per massimizzare l’esperienza di utilizzo e ridurre al minimo l’impatto energetico.

Intitolato “Portable media device with power-managed display”, il brevetto illustra la possibilità di gestire la luminisità dei Display Retina tramite un’intelligente scansione dei contenuti in uso. Il sistema operativo, in questo caso iOS, identifica cosa sia rappresentato a schermo – testi, fotografie, siti Internet – e interroga il sensore di luminosità per comprendere le condizioni dell’ambiente. Fatto questo, imposta la quantità di luce emessa dal device affinché risulti perfetta agli occhi dell’utilizzatore.

Ancora più ingegnoso è, inoltre, il funzionamento della feature in caso di riproduzione di video o di app dinamiche. Come facile apprendere, un filmato è molto differente da un’immagine statica, perché le condizioni di ottimale emissione della luce si modificano man mano che si procede nella sua fruizione. Proprio per questo motivo, il sistema di Cupertino è stato pensato per lavorare ad altissime velocità e per analizzare altri fattori della resa visiva come il contrasto, la saturazione del colore, i toni del bianco e del nero. Si ha così un campionamento ogni 10 frame riprodotti – praticamente in realtime considerato come i video si attestino sui 25-30 fotogrammi al secondo – per un adattamento dell’immagine fluido e per nulla fastidioso agli occhi dell’utente.

Per quale motivo, tuttavia, la Mela ha deciso di lanciarsi in un così ingegnoso progetto? Pare che la prima causa di consumo eccessivo della batteria nel mondo degli iPhone e degli iPad derivi proprio da una fallace gestione della luminosità: l’intensità della luce è in media sempre più elevata di quanto l’utilizzatore ne abbia realmente bisogno. Raggiungere l’eccellenza di gestione non farà altro che aumentare l’autonomia dei dispositivi, ora non sempre un fattore di vanto per prodotti avidi di energia come gli ultimi iPhone 5.

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