La Corea del Nord è su Google Maps

Il territorio della Corea del Nord è da oggi visibile su Google Maps: la novità arriva a pochi giorni dalla trasferta di Eric Schmidt nel paese asiatico.
Il territorio della Corea del Nord è da oggi visibile su Google Maps: la novità arriva a pochi giorni dalla trasferta di Eric Schmidt nel paese asiatico.

Pyongyang e il resto della Corea del Nord fanno oggi il loro debutto ufficiale su Google Maps, con mappe dettagliate del paese asiatico che mostrano strade, ferrovie, scuole, ospedali e gli edifici governativi più importanti. Una novità annunciata da bigG con un post comparto sul blog ufficiale, che arriva a pochi giorni di distanza dalla trasferta di Eric Schmidt nel paese asiatico, capace di scatenare una polemica oltreoceano a causa dei rapporti tesi fra gli Stati Uniti e lo stato di Kim Jong-un.

L’aggiornamento odierno è stato reso possibile grazie alle segnalazioni degli utenti inviate mediante Google Map Maker, uno strumento che la società di Mountain View mette a disposizione per segnalare errori o correzioni da apportare alle mappe di tutto il mondo, particolarmente utile in alcune aree del globo dove altrimenti la copertura del servizio risulterebbe difficoltosa o imprecisa. Per dimostrare i passi in avanti fatti da Google Maps nella Corea del Nord, nel post sono allegate due immagini (riproposte di seguito), che mostrano il livello di dettaglio prima e dopo l’update.

Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, prima e dopo l'aggiornamento odierno di Google Maps

Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, prima e dopo l’aggiornamento odierno di Google Maps

La creazione di mappe dettagliate è un primo step di importanza cruciale per aiutare le persone ad accedere alle informazioni sulle parti del mondo che non conoscono. Molti utenti di tutto il pianeta sono affascinati dalla Corea del Nord, ma queste mappe risultano importanti soprattutto per chi abita nella in altri stati e ha origini nordcoreane, oppure parenti che ancora vivono nel territorio.

Qualcuno si è già messo alla ricerca dei campi di custodia, o di prigionia come definiti dalla stampa internazionale. È il caso del blogger americano Curtis Melvin, che in un post analizza dettagliatamente le immagini relative a un’area ritenuta “sospetta” nelle vicinanze di Kaechon, visibili con Google Earth. Pyongyang ha sempre negato l’esistenza di questi centri di detenzione, sostenendo che si tratta di un’invenzione da parte degli stati occidentali al fine di mettere in cattiva luce il paese, ma la comunità internazionale sembra aver pochi dubbi in proposito.

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