Eric Schmidt usa uno smartphone BlackBerry

Il chairman di Google preferisce un telefono BlackBerry ai dispositivi Android: "Mi piace la tastiera", questa la spiegazione fornita da Eric Schmidt.
Il chairman di Google preferisce un telefono BlackBerry ai dispositivi Android: "Mi piace la tastiera", questa la spiegazione fornita da Eric Schmidt.

Lo sponsor migliore per il rilancio del marchio BlackBerry potrebbe arrivare da Google. La redazione di Reuters ha pizzicato il chairman Eric Schmidt utilizzare uno smartphone BB e non un telefono Android, durante il suo intervento di ieri alla conferenza Activate andata in scena in India. Interrogato sul perché di questa scelta, l’ex CEO di Mountain View ha risposto semplicemente “Mi piace la tastiera”.

Eppure anche nel sempre più vasto catalogo di dispositivi con la piattaforma mobile bigG non mancano le alternative dotate di tasti fisici, come ad esempio il modello Samsung Replenish commercializzato negli USA. La sua fedeltà nei confronti dei BlackBerry non è comunque cosa nuova: già nel 2009 e nel 2011 Schmidt era stato immortalato con in mano un telefono RIM. A Mountain View sembra dunque che non ci siano imposizioni in merito alla tipologia di device da utilizzare. Più volte i dipendenti sono stati fotografati negli uffici di bigG al lavoro su laptop con la mela morsicata, nonostante la disponibilità della linea Chromebook con Chrome OS.

Anche Marissa Mayer, passata lo scorso anno a Yahoo!, ha sempre dichiarato senza troppi giri di parole di preferire iPhone. Non si tratta però di un fenomeno che interessa solo Google: Steve Sinofsky, uno degli uomini chiave di Microsoft al lavoro sulla piattaforma Windows, è un altro utilizzatore dello smartphone Apple, ovviamente non quando nei dintorni di Steve Ballmer.

Tornando all’intervento di Eric Schmidt, si è già parlato della sua dichiarazione relativa a Chrome OS e Android: in sintesi, i due sistemi operativi non sono destinati a convergere, ma resteranno entità separate, in quando studiati e sviluppati per assolvere a compiti differenti tra loro. Nessun cambio di strategia dunque, nemmeno in seguito all’arrivo di Sundar Pichai al posto di Andy Rubin.

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