Google e privacy: dimissioni per Alma Whitten

Cambio al vertice per quanto riguarda la gestione della privacy legata ai servizi Google: la dimissionaria Alma Whitten lascerà il posto a Lawrence You.
Cambio al vertice per quanto riguarda la gestione della privacy legata ai servizi Google: la dimissionaria Alma Whitten lascerà il posto a Lawrence You.

Negli ultimi anni il colosso di Mountain View è finito più volte al centro di polemiche e scontri legali riguardanti il delicato tema della privacy, ad esempio nel caso wardriving su Street View e in seguito all’introduzione della policy unificata all’inizio dello scorso anno. Occuparsi della tutela dei dati personali presso gli uffici di Google non dev’essere dunque un compito facile, come lasciano intendere le dimissioni di Alma Whitten ufficializzate oggi. “Director of privacy”, questa la sua carica ricoperta dal 2010, che a partire dal mese di giugno verrà rimpiazzata da Lawrence You.

Le motivazioni che hanno portato alla decisione non sono state resi note, ma nella dichiarazione rilasciata da un portavoce di bigG sulle pagine di Forbes l’azienda esprime il suo apprezzamento per il lavoro svolto in dieci anni di servizio presso gli uffici londinesi della società. Eccola riportata di seguito.

Durante i suoi dieci anni in Google, Alma ha fatto moltissimo per migliorare i nostri prodotti e il modo in cui proteggiamo gli utenti. Il team impegnato su privacy e sicurezza, così come tutti gli altri membri di Google, continueranno a lavorare duramente per assicurare il massimo grado possibile di sicurezza per quanto riguarda i dati dell’utenza.

Cambio al vertice dunque, per quanto riguarda la privacy del motore di ricerca e dei servizi che gli gravitano intorno. Il lavoro di Whitten giunge al termine, dopo tre anni circa di certo non facili per il gruppo: il sempre più massiccio impiego delle tecnologie legate al cloud computing e dei social network spinge gli utenti a caricare online informazioni e materiale di natura personale (email, fotografie, aggiornamenti di stato ecc.), obbligando così chi gestisce le piattaforme a studiare strumenti e strategie sempre più avanzate per garantire la loro tutela.

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