Governodelturismo.it: l'ennesimo tentativo?

Governodelturismo.it: un modo per dimenticare Italia.it, un modo per rivalutarlo, un modo per ricalcarne le orme o solo una iniziativa di odor politico?
Governodelturismo.it: un modo per dimenticare Italia.it, un modo per rivalutarlo, un modo per ricalcarne le orme o solo una iniziativa di odor politico?

Che uno sforzo istituzionale per promuovere online in turismo in Italia sia una cosa fondamentale, è cosa nota. Che gli sforzi in tal senso siano stati mal concepiti, mal coordinati e mal realizzati è cosa altrettanto conclamata. L’aggravante al tutto è costituita da una questione pregiudiziale: i milioni di euro sprecati attorno al progetto Italia.it ancora pesano sulle riflessioni di chi ne ha seguita la vicenda, ma altri sforzi e altri costi sembrano palesarsi al medesimo orizzonte. Da una segnalazione di Guido Scorza, infatti, si scoprono le tracce di Governodelturismo.it, una sorta di aggregato di iniziative in ambito turistico che vanno intese in questa fase come il proseguimento delle attività governative antecedenti ma portatrice, in questo caso, della firma del Governo Monti.

Governodelturismo.it è un sito dagli scarni contenuti (al momento) che, pur se online virtualmente da pochi giorni, già non sembra più essere raggiungibile (o almeno, lo è soltanto in parte, adeguatamente nascosto agli occhi degli utenti con un redirect sulla homepage). Il sito si pone l’obiettivo di «fornire al pubblico una fotografia delle attività della Governance e di tutti quei soggetti portatori d’interessi collettivi che a livello centrale si occupano di promuovere l’Italia in chiave turistica». Con una proiezione di lungo termine sulle finalità: «L’obiettivo è che il progetto Governo del Turismo possa evolversi nel tempo da fotografia ad una specie di puntuale osservatorio permanente che offra a tutti i soggetti interessati uno sguardo d’insieme molto trasparente per “capire” come viene sostenuto il Brand Italia verso i propri mercati di riferimento». Un lungo periodo, però, al momento soltanto teorico: il sito è finito immediatamente offline, probabilmente in attesa di completamento, trascinando con sé il fil rouge che unisce i vari microprogetti di comunicazione realizzati nel frattempo con video e campagne promozionali.

La descrizione è chiara: “Governo del Turismo” non ha l’obiettivo di realizzare vere e proprie campagne, ma consente di avere uno sguardo di insieme su tutto quanto prodotto dalle varie entità che perseguono la medesima finalità:

Governo del Turismo è un progetto che non vuole entrare nel merito delle iniziative promosse dai vari soggetti “fotografati”, ma solo fornire una panoramica più organizzata possibile sui temi, offrendo a chi si occupa di turismo, chi vuole e deve progettare, a chi studia, chi fa ricerca, a chi lavora o lavorerà nel marketing turistico e infine a tutti i soggetti che fanno parte della lunga filiera turistico ricettiva di tutti i territori un punto di riferimento da cui partire per ulteriori approfondimenti, anche in chiave di partecipazione conversazioni sugli argomenti.

Governo del Turismo si ferma ad analizzare le attività dei tutti quei soggetti di Governo e portatori d’interessi collettivi impegnati a sostenere l’Italia a livello centrale: i promotori del progetto sono molto consapevoli che la Governance turismo in Italia è prevalentemente demandata alle singole Regioni e Province Autonome, proprio per questo mentre è abbastanza semplice trovare informazioni sulle attività di comunicazione, promozione, marketing a sostegno delle singole Destinazioni, difficilmente si riesce ad avere uno sguardo d’insieme di tutto quello che viene progettato e implementato a livello centrale a sostegno della Destinazione Italia.

Le fotografie del portale avrebbero dovuto coinvolgere ENIT, Istituto di Commercio Estero, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, Ministero dei Beni Culturali, Ministero dell’Istruzione, Expo 2015, CONI ed altre entità ancora. Dovrebbe essere una sorta di biglietto di presentazione con il mondo del turismo per un Governo del quale non si conoscevano le sorti, dunque il tutto potrebbe essersi arenato nelle sabbie mobili di una situazione politica indefinita, sfociata nelle elezioni prima e nella stasi istituzionale poi. In attesa di vederlo online, occorre parlare in parte al passato ed al condizionale, poiché il percorso stesso del sito non è ancora chiaro.

Il progetto è stato promosso dalla “Struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine dell’Italia“:

La Struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine dell’Italia è alle dipendenze del Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport.

La Struttura di Missione cura le attività e gli adempimenti necessari per la programmazione, la gestione e il coordinamento delle attività di comunicazione e promozione dell’immagine dell’Italia nel settore turistico, nonché per la realizzazione dei relativi interventi strumentali.

L’elenco dei progetti “ereditati” configura la “Struttura di Missione per il rilancio dell’Immagine dell’Italia” come la prima erede in linea diretta del Ministero del Turismo che fu di Michela Vittoria Brambilla, il che accomuna una volta di più l’origine del nuovo portale a quello che fu di Italia.it. Generando per simbiosi ombre e dubbi. Se il primo aveva uno scopo divulgativo tramite la produzione di contenuti, quest’ultimo ha invece scopo aggregativo tramite la riproposizione unificata di quanto prodotto su varie sponde.

Le tracce online del portale sono minime: rimane un canale YouTube i cui upload sono di pochi giorni or sono, una homepage ripescata dalla cache di Google (oggi la homepage ha in realtà un redirect verso il sito della BTO Educational, associazione senza fini di lucro nata per «promuovere e sostenere la conoscenza, l’accessibilità, lo studio, il miglioramento, l’evoluzione, la condivisione, l’utilizzo, la diffusione di internet e la creazione di una cultura digitale consapevole, favorendo l’educazione e l’istruzione della collettività ad un utilizzo consapevole di internet) ed alcune pagine descrittive ancora disponibili: chi fa cosa, Struttura di Missione, una pagina descrittiva del progetto ed una per la Governance.

Accessibili, inoltre, i canali social attivati:

La homepage è offline. Nessun cenno tra le attività del Governo. Nessun cenno al progetto sul sito BTO. Se son rose fioriranno ed il sito potrà essere giudicato più compiutamente una volta definitivamente online. Le premesse non sgombrano gli scomodi dubbi che il progetto dovrà fugare, anche se la pesante eredità di Italia.it (poi Magic Italy) rischia di minare con il pregiudizio qualsivoglia pulsione alla ricostruzione. Generando una coda lunga di negatività di cui il settore non abbisogna di certo.

Perché di questo ha invece bisogno il Turismo in Italia, sopratutto online: dimenticare il passato, ricordarne gli errori, ripartire e ricostruire. Partendo magari anche da un progetto aggregativo. Purché siano chiare a tutti le linee guida del progetto medesimo, le sue finalità e tutto quanto necessario per ovviare al semplicistico punto di domanda che più di ogni altro incubo rischia di gravare sulle sorti del cantiere: ci si trova davanti ad un nuovo Italia.it?

È difficile, – visti i precedenti – allontanare il sospetto che l’iniziativa sia l’ennesimo flop “paraturistico” mangiasoldi.

Tante le domande che meriterebbero una risposta.

Perché sui siti istituzionali del Governo e della Presidenza del Consiglio dei Ministri non c’è una sola parola sulla nuova iniziativa del settore turistico? Come mai si lancia un nuovo portale sul Governo del Turismo proprio mentre il Governo del Professore lascia Palazzo Chigi. A cosa serve il nuovo portale e/o l’attività del nuovo “governo del turismo”? E, soprattutto, quanto è costato o quanto costerà l’iniziativa?

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