Con Samsung digitalizzate 300 classi

Samsung porta in Italia un progetto che porta docenti e professionisti nelle scuole e apre un osservatorio nazionale sui Media Digitali.
Samsung porta in Italia un progetto che porta docenti e professionisti nelle scuole e apre un osservatorio nazionale sui Media Digitali.

Tecnologia e persone che ne spiegano il fattore di cambiamento in 300 classi delle scuole italiane. Samsung ha presentato a Milano la versione nazionale del suo progetto Smart Future, che si basa sulla diffusione dei propri device nelle scuole con annessa formazione dei docenti. In più, un comitato scientifico con esperti di pedagogia, divulgazione, ricerca, e un osservatorio permanente all’interno del Cremit.

Dopo aver toccato 27 paesi del mondo arriva il momento anche del Belpaese, dove la scuola ha certamente bisogno di iniziative private per favorire la digitalizzazione (i fondi pubblici per la scuola sono quello che sono). Il progetto Smart Future porterà tablet, lavagne digitali, wi-fi e tutto quanto occorre a una classe per essere completamente digitalizzata, dagli armadietti per proteggere i device alla suite di applicazioni didattiche appositamente realizzate.

Ovviamente questa risorsa hardware e software, che cambia l’aspetto di una classe scolastica, i suoi spazi e la gestione di questi, necessita di una formazione indirizzata in prima battuta agli insegnanti e, di conseguenza, agli studenti e alle loro famiglie. Per questa ragione il progetto è articolato in tre fasi: la costituzione di un Advisory Board formato da docenti e professionisti; un roadshow che toccherà le principali città italiane a partire da settembre e infine un Osservatorio nazionale sui Media Digitali a scuola realizzato insieme all’Università Cattolica di Milano.

Il comitato di garanzia

Nel comitato si notano nomi importanti, come quelli di Dianora Bardi, di ImparaDigitale, la giornalista Maria Latella, Stefano Ribaldi, vice direttore di Rai Educational, Antonio Affinita, presidente del MOIGE, Pier Cesare Rivoltella, ordinario di Didattica e Tecnologia dell’istruzione e dell’apprendimento alla Cattolica di Milano e direttore del Cremit. Attraverso incontri bimestrali, saranno loro a valutare le scuole dove attuare l’inserimento di dispositivi digitali e, soprattutto, la tipologia di supporto da offrire agli insegnanti accompagnandoli dalla fase di training allo svolgimento di lezioni digitali nelle classi.

Il centro di ricerca presieduto dal professor Rivoltella ospiterà l’altro elemento di Smart Future, un Osservatorio sui Media Digitali a Scuola che si occuperà di svolgere un’indagine sul momento della scuola italiana alle prese con la digitalizzazione e di curare il monitoraggio di tutto il processo di dotazione tecnologica, formazione degli insegnanti e intervento nelle classi.

Le tecnologie digitali non servono a modificare deterministicamente gli apprendimenti degli studenti. Se inserite nella scuola con un corretto processo di guidance, servono a destabilizzare le vecchie pratiche didattiche favorendo l’innovazione e la riduzione del gap di cultura tra scuola e sistema sociale; in questo modo, una scuola più vicina al mondo degli studenti e una didattica più efficace ed aggiornata finiscono per creare le migliori condizioni anche per degli apprendimenti maggiormente significativi.

A settembre le prime 50 classi

Smart Future partirà a Milano e Roma già in settembre, quando inizierà anche il tour dei testimonial del progetto per condurre seminari sull’apprendimento attraverso il digitale. Entro la fine dell’anno le classi saranno già 50, mentre il progetto si completerà nel triennio 2013–2015 e riguarderà 300 classi di studenti dai 6 ai 16 anni.
Luca Danovaro, Corporate Marketing Director di Samsung Italia, ha così commentato Smart Future:

L’obiettivo finale è offrire agli studenti un’istruzione evoluta e allineata agli standard di altri Paesi per cogliere nuove opportunità di lavoro, alla luce del contesto sempre più competitivo nel quale ci si trova a operare.

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