Google paga e Adblock Plus chiude un occhio (up.)

Secondo quanto riportato da una fonte tedesca, Google e altre aziende avrebbero pagato lo sviluppatore di Adblock Plus per non bloccare i propri banner.
Secondo quanto riportato da una fonte tedesca, Google e altre aziende avrebbero pagato lo sviluppatore di Adblock Plus per non bloccare i propri banner.

Per chi ama navigare in Rete senza essere distratti dalla visualizzazione di banner e pop-up pubblicitari di ogni tipo, l’installazione del plugin Adblock Plus è una scelta quasi obbligata. Il software, disponibile per Chrome, Firefox, Opera e per il browser del sistema operativo Android, analizza il contenuto delle pagine Web visitate e impedisce la visualizzazione delle inserzioni. A quanto pare, Google e altre aziende (al momento non meglio specificate) avrebbero messo mano al portafogli per entrare a far parte della sua whitelist.

A parlarne è stato nel fine settimana il sito tedesco Horizont, senza però comunicare la cifra sborsata da bigG o dalle altre società coinvolte nell’operazione. Consentire la visualizzazione dei banner anche dopo averli individuati non è comunque una novità per il plugin: lo sviluppatore Eyeo permette fin dal 2011 a piccoli siti Web di non essere inclusi nella “lista nera”, in modo da non impedire a chi li gestisce di guadagnare dalle inserzioni, a patto però che queste non siano invadenti o inopportuni per l’utente finale. Nella FAQ presente sul sito ufficiale si legge infatti che alcuni network potrebbero essere esclusi dal blocco, ma solo se soddisfano precisi criteri di valutazione.

Il processo di analisi non è comunque automatico e richiede l’intervento del team al lavoro su Adblock Plus, che per ovvie ragioni non può essere composto esclusivamente da volontari. Ecco perché in alcuni casi per entrare a far parte di questa whitelist è possibile mettere mano al portafogli, come avrebbe fatto Google.

Entrare nella whitelist è gratuito per i piccoli siti e per i blog. Tuttavia, gestire l’elenco richiede uno sforzo significativo da parte nostra, che non può essere fatto interamente da volontari come invece accade con le normali liste che filtrano i banner. Ecco perché siamo pagati da alcune grandi aziende per consentire la visualizzazione di inserzioni pubblicitarie non invadenti, attraverso la loro partecipazione al programma Acceptable Ads.

Interpellati sulla questione, i vertici di Eyeo e quelli del motore di ricerca per il momento non hanno ancora rilasciato alcun commento. Si ricorda comunque a chi utilizza Adblock Plus che il modo per chiudere la porta a qualsiasi banner c’è: basta togliere la spunta al checkbox “Permetti alcune pubblicità non opportune” tra le opzioni del plugin.

Aggiornamento: occorre precisare come Adblock Plus richieda alcuni requisiti specifici per l’inclusione nella whitelist. Una volta, e solo una volta che il processo di whitelisting si è concluso, per essere inseriti nella whitelist viene chiesto un pagamento alle aziende più grandi (come descritto nel secondo paragrafo). Di seguito, il commento alla questione rilasciato da un portavoce della società:

Adblock Plus ha annunciato che gli annunci e i risultati sponsorizzati di Google e AdSense per i siti partner per la ricerca sono stati riconosciuti validi per la lista “acceptable ads”.  Questo elenco include già una serie di partner AdSense per la ricerca, così come gli annunci che compaiono su Amazon, Reddit e Yandex.

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