Storify acquisito da LiveFyre

Lo strumento di social curation comprato dalla piattaforma che si occupa di comunicazione aziendale. Lo story-telling guarda agli user-generated.
Lo strumento di social curation comprato dalla piattaforma che si occupa di comunicazione aziendale. Lo story-telling guarda agli user-generated.

Storify è stata acquisito da un pesce grosso della comunicazione, LiveFyre. Un post sul suo blog, spedito a tutti gli iscritti, ha annunciato il destino del tool più famoso e apprezzato dai giornalisti di tutto il mondo per ordinare contenuti dei social. Non si conosco i termini dell’accordo, ma una cosa è certa: la creatura di Burt Herman avrà uno sguardo più aziendale.

Storify, con quasi un milione di iscritti, gran parte di quali operatori dell’informazione e della comunicazione, è una realtà che si è imposta nella Rete aiutando gli editori – che evidentemente se ne sono accorti – a raccogliere video, immagini, contenuti sociali arricchendo gli articoli dei loro professionisti. Un contributo che ora si trasferirà, col suo staff di cinque persone, di soli sei blocchi (quartieri) nella stessa città, San Francisco, per entrare negli uffici di LiveFyre: una piattaforma da un miliardo di visite mensili che ha tra i suoi clienti Condé Nast, TIME e il New York Times. Tanto per intendersi.

Le ragioni di questa acquisizione

In un post ovviamente strutturato con Storify – coi contributi via Twitter di alcuni protagonisti della vicenda – Herman ha confessato che la ragione di questo passaggio è la monetizzazione:

L’idea è quella di fornire agli editori la loro versione di Storify dentro i loro siti. Unendoci a LiveFyre diventeremo parte di una grande azienda con più risorse, una forte infrastruttura tecnica con un esperto team di vendita aziendale. Storify sarà in grado di dare ai giornalisti, blogger, editori, marchi e agenzie ancora di più.

Il nuovo modello che dovrebbe scaturire da questa acquisizione si basa sulla novità per cui le aziende partner potranno raccogliere gli user-generated content con Storify come fosse un tool proprietario, per integrarli ai contenuti editoriali; Livefyre distribuirà questi social-storytelling sui siti web delle aziende, le loro applicazioni mobili e collegherà la pubblicità, invece di costringerli a uscire collegandosi a Storify. Una integrazione che, stando a sentire il CEO di Livefrye, Jordan Kretchmer, «viene pagata un sacco di soldi».

Resterà un servizio base gratuito

Storify comunque non sparirà. LiveFyre ha già costituito un team di venditori di spazi per editori e agenzie, ma il tool resterà ancora una prodotto freemium, con una parte base gratuita e funzionalità supplementari ad abbonamento, che verrà prorogato (per tre volte consecutive) e semplificato in un prodotto unico in futuro.

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