Gli smartphone possono rilevare i terremoti

Utilizzando gli accelerometri MEMS integrati negli smartphone sarebbe possibile realizzare una rete di rilevazione sismica urbana.
Utilizzando gli accelerometri MEMS integrati negli smartphone sarebbe possibile realizzare una rete di rilevazione sismica urbana.

Per la raccolta dei dati sui terremoti vengono utilizzati sofisticati e costosi strumenti che si trovano nelle varie stazioni di rilevazione in tutto il mondo. Due sismologi italiani, Antonino D’Alessandro e Giuseppe D’Anna, ricercatori presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), hanno effettuato un confronto tra un sensore professionale e l’accelerometro integrato in un’iPhone 4, scoprendo che la precisione nella misurazione è quasi identica. Il risultato dello studio verrà pubblicato sul numero di ottobre del Bulletin of the Seismological Society of America.

Come molte tecnologie moderne, gli accelerometri sono stati inizialmente utilizzati in campo militare e successivamente nell’industria automobilistica, quando hanno trovato posto negli airbag. Oggi questi sensori sono molto diffusi nell’elettronica di consumo. In un notebook, ad esempio, rilevano l’accelerazione durante la caduta e permettono di spostare le testine del disco rigido in una posizione di sicurezza. In uno smartphone o in un tablet attivano invece la rotazione dello schermo. Il tipo di accelerometro integrato nei dispositivi mobile è denominato MEMS (Micro-Electro-Mechanical System).

I due ricercatori hanno confrontato il sensore di moto LIS331DLH di STMicroelectronics presente nell’iPhone 4 (costo 0,95 dollari) con l’accelerometro EpiSensor ES-T prodotto da Kinemetrics (costo oltre 5.000 euro), ottenendo un risultato inatteso. Le misurazioni del piccolo MEMS dell’iPhone 4 sono state quasi identiche a quelle dello strumento professionale. In particolare, la precisione maggiore si raggiunge in caso di terremoti di media e alta intensità (almeno 5 gradi Richter), quando lo smartphone si trova vicino all’epicentro.

I due sismologi italiani credono che gli accelerometri integrati in tutti gli smartphone attuali potrebbero essere utilizzati per creare una rete sismica urbana. Per la raccolta dei dati si dovrebbe però eseguire in background una specifica applicazione e il terminale dovrebbe rimanere fermo su una superficie. In futuro, i sensori diventeranno più sensibili e quindi potranno distinguere meglio le onde sismiche di un terremoto dal movimento dell’utente. Nei prossimi mesi verrà realizzata a Catania una rete accelerometrica sperimentale con l’installazione dei sensori MEMS all’interno di edifici pubblici e privati.

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