YouTube per i video, Google+ per i video live

Secondo Steve Grove, membro del team al lavoro su Google+, il social network diventerà presto un punto di riferimento per il caricamento dei video live.
Secondo Steve Grove, membro del team al lavoro su Google+, il social network diventerà presto un punto di riferimento per il caricamento dei video live.

Nelle sue previsioni per il 2014, Eric Schmidt ha parlato anche di Google+, anticipando l’arrivo di importanti novità per il social network, senza però indicare quali saranno. A fornire una prima indicazione ci pensa Steve Grove, da tre anni membro del team al lavoro sulla piattaforma, intervistato dalla redazione del sito Live Mint. Tra gli argomenti trattati anche quello relativo alla possibilità di gestire i video live attraverso la funzionalità Hangtous.

Un’altro cambiamento significativo riguarderà Hangouts. È una piattaforma video molto potente e stiamo per assistere all’evoluzione delle sue funzionalità di broadcast. Sarà davvero grandioso. Al centro della nostra strategia al momento c’è l’universo mobile, molto importante soprattutto per la gestione delle fotografie. Creeremo anche un network in cui le persone saranno in grado di caricare i loro video live direttamente dai telefoni. Google+ può diventare per i video live ciò che YouTube è per i filmati registrati.

Grove parla anche della necessità di prendere decisioni talvolta impopolari, ma indispensabili per garantire la piena integrazione di Google+ con gli altri servizi dell’azienda. Una su tutte quella che riguarda il sistema di commenti adottato su YouTube e l’obbligo per gli utenti di utilizzare il nome reale al posto di un nickname.

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Pensiamo che avere un’unica identità online porti molti benefici e, inoltre, vogliamo dare priorità ai contenuti di valore. I commenti di YouTube hanno rappresentato un grande problema. Il fatto è che gli username, ad esempio JellyBean407, permettono di scrivere con un atteggiamento molto differente: in altre parole, chi scrive un commento eviterà quasi certamente di fare il “troll” se costretto ad usare il suo nome reale.

Una scelta effettuata nel nome della lotta allo spam, ma presa di mira da più parti. Il social network di bigG prosegue dunque nel suo percorso di crescita con un buon ritmo, ma il gap da colmare nei confronti di Facebook è ancora piuttosto ampio.

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