Google DevArt, l'incontro fra arte e tecnologia

Il codice diventa un'originale forma d'arte nel progetto DevArt, promosso da Google e che in estate si concretizzerà con una galleria interattiva a Londra.
Il codice diventa un'originale forma d'arte nel progetto DevArt, promosso da Google e che in estate si concretizzerà con una galleria interattiva a Londra.

Quando nel 2006 il musicista e produttore discografico britannico Brian Eno presentò il suo progetto “77 Million Paintings”, in molti pensarono ad un’originale trovata pubblicitaria. In realtà, l’ex Roxy Music, pioniere della sperimentazione e padre del genere ambient, aveva ben altro in testa: sfruttare un algoritmo per generare in maniera causale immagini e suoni, da guardare e ascoltare sullo schermo del proprio computer come se ci si trovasse nelle sale di una mostra.

Trasformare il codice in forma d’arte può sembrare un’impresa azzardata, ma non per Google. Il gruppo di Mountain View ha annunciato oggi, sulle pagine del blog ufficiale, una partnership con Barbican per l’allestimento a Londra di una galleria interattiva, in cui verranno esposte le opere di artisti come Karsten Schmidt, Zach Lieberman, Varvara Guljajeva e Mar Carnet, ispirate alla (e dalla) tecnologia.

Tra la realizzazione degli affreschi nella Cappella Sistina e la “Madonna col Bambino”, Michelangelo era solito smembrare i cadaveri per capire come funziona il corpo umano, così da poterlo dipingere in modo più accurato. Non è il solo: c’è sempre stata una connessione fra scienza e arte. Oggi è più forte che mai, se si considera che gli artisti moderni utilizzano la tecnologia come fonte d’ispirazione, trovando modi per dare vita al codice, trasportandolo dallo schermo alla tela. Noi la chiamiamo “DevArt” e, la prossima estate, ci uniremo al team Barbican di Londra per la loro esposizione Digital Revolution, così da celebrare la DevArt in una galleria interattiva. Vogliamo che anche voi ne facciate parte.

Sul sito g.co/devart è già possibile vedere la presentazione delle prime opere che saranno esposte nella capitale inglese in estate, oltre a proporre le proprie che saranno in seguito valutate ed eventualmente ammesse a far parte del progetto DevArt. Per creare la propria installazione è possibile ricorrere ad una grande varietà di linguaggi, tra i quali anche C, C++, CSS, HTML, Java, JavaScript, PHP e Phyton.

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