Bob Borchers al MWC: primo iPhone non un granché

Bob Borchers, ex dirigente Apple e ora volto di Dolby, parla del primissimo iPhone: uno smartphone che non è mai stato un granché, con il senno di poi.
Bob Borchers, ex dirigente Apple e ora volto di Dolby, parla del primissimo iPhone: uno smartphone che non è mai stato un granché, con il senno di poi.

Al Mobile World Congress di Barcellona vi è spazio per parlare ampiamente di Apple, sebbene l’azienda di Cupertino non partecipi alla kermesse spagnola sulle innovazioni dell’informatica. Dopo aver vinto con iPad Air il premio per miglior tablet, la Mela torna a essere interpellata con una considerazione sul primo iPhone. A parlare è Bob Borchers, ex dirigente Apple e oggi tra le fila di Dolby.

Lanciato nel 2007, il primissimo melafonino si è configurato come una vera e propria rivoluzione del mercato, perché ha portato l’universo touchscreen alla portata del taschino di ogni utente. Considerandone le caratteristiche hardware, soprattutto con il senno di poi, il capostipite del successo Apple non può però pregiarsi del titolo di ottimo smartphone. Così spiega Borchers:

«Se avete posseduto il primo iPhone, mi scuso: non era un grande telefono, era un telefono semplicemente OK.»

Certo, il primissimo iPhone non disponeva di gran parte delle funzioni che si è soliti ravvisare su uno smartphone moderno, così come non vedeva il supporto alle reti 3G sebbene iniziassero già a essere particolarmente diffuse. Questo non significa, però, che il terminale fosse uno strumento di poco valore, proprio per la portata rivoluzionaria insita nel suo lancio. Senza iPhone, non vi sarebbe il mercato degli smartphone così come li conosciamo oggi.

«Se si pensa a iPhone come un elemento tecnologico, tutto era già stato fatto prima. Si trattava di riunire tutto insieme in un’esperienza che fosse interessante, di comunicarla come un’esperienza e non come una tecnologia».

E pare non siano mancati nemmeno gli errori di valutazione, soprattutto nella definizione delle funzioni, un fatto che la mela morsicata avrebbe capito solo in itinere con le versioni successive dello smartphone.

«C’erano tre obiettivi in ordine di importanza: un telefono rivoluzionario, il miglior iPod di sempre e Internet da taschino. Nei fatti, si sarebbe dovuto fare il contrario. Avere Internet in tasca era il più importante. […] iPhone era un grande iPod, ma è stata la connessione alla Rete e alla comunità delle app a fare la differenza.»

Nonostante le sue mancanze, il primo smartphone di Cupertino ha avuto comunque successo, soprattutto per un fattore a cui l’azienda tiene tutt’oggi molto, in contrapposizione alle scelte della concorrenza. Il focus di ogni prodotto Apple è infatti sull’esperienza dell’utente, non sull’aggiunta all’infinito di feature che potrebbero confondere o scocciare il possessore di un device. È questo, in buona sostanza, che premia il gruppo californiano sul mercato.

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