Apple vince: bocciata in Arizona la legge anti-gay

Apple ha vinto la sua battaglia: il governatore dell'Arizona ha deciso di porre il diritto di veto sulla proposta d'introduzione di una legge anti-gay.
Apple ha vinto la sua battaglia: il governatore dell'Arizona ha deciso di porre il diritto di veto sulla proposta d'introduzione di una legge anti-gay.

Apple ce l’ha fatta: il governatore dell’Arizona Jan Brewer, a cui il gruppo di Cupertino si è appellato negli ultimi giorni, ha fatto ricorso al diritto di veto per bloccare l’introduzione di leggi anti-gay nello stato. Esulta non solo la comunità LGBT, ma anche tutte quelle aziende – la Mela e American Airlines fra tutti – che si sono duramente opposte al provvedimento.

Così come spiegato nella giornata di ieri, la compagine repubblicana ha presentato una proposta di legge – la SB1062 – affinché eventuali accuse di discriminazione cadano qualora il soggetto colpevole faccia parte di un’organizzazione religiosa o altre associazioni per il culto. In modo del tutto simile a quello che è successo in Italia con il tentativo di approvare una legge sull’omofobia, il provvedimento fa appello alla libertà di pensiero, in realtà mira a introdurre una safe-zone affinché la discriminazione sia sempre ammessa sotto l’egida della religione. Per questo motivo molte aziende, capitanate da Apple e dai suoi recentissimi interessi in Arizona, hanno richiesto che la proposta venisse bloccata. E così è stato: è la stessa Jen Brewer ad averlo annunciato sul suo account Twitter.

Per Cupertino la questione era molto sentita e non solo perché in Arizona sta costruendo, in partnership con GT Advanced, il suo enorme impianto per la produzione di pannelli in cristallo di zaffiro. Un simile provvedimento, così come espresso in un intervento diretto al governatore, avrebbe creato il contesto ideale affinché compagnie e fornitori potessero rifiutare l’assunzione di un individuo sulla base dell’orientamento sessuale, dell’etnia o di qualsiasi elemento fondante della sua esistenza. Inoltre, il gruppo di Cupertino si è detto preoccupato della possibilità che i dipendenti LGBT potessero subire soprusi e violenze al di fuori dell’ambito lavorativo, con una legge che di fatto ne legittima il ricorso.

Apple è da diversi anni in prima linea in materia di diritti civili, tanto da esporsi apertamente con il Congresso per l’approvazione dei matrimoni omosessuali. Oltre ad aver abbracciato senza riserve la campagna “It Gets Better” contro il bullismo omofobico, la società si impegna a una precisa policy di non-discriminazione, fortemente voluta da Tim Cook così come spiegato nel suo discorso alla Auburn University.

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