CarPlay pericoloso per la guida?

Tuonano gli esperti: CarPlay di Apple distrae il guidatore e può aumentare gli incidenti, eppure non è dissimile da navigatori e vivavoce già esistenti.
Tuonano gli esperti: CarPlay di Apple distrae il guidatore e può aumentare gli incidenti, eppure non è dissimile da navigatori e vivavoce già esistenti.

È stato presentato da pochissimi giorni e suscita già polemiche, a volte un po’ azzardate. Si sta parlando ovviamente di CarPlay, la nuova tecnologia voluta da Apple in collaborazione con i principali produttori di automobili mondiali, per portare il mondo di iOS sul cruscotto. Gli esperti lanciano però il monito: il sistema sarebbe pericoloso alla guida perché distrarrebbe l’utente. Ma ben non è dato sapere perché CarPlay sia da ripudiare, quando già oggi cruscotti e navigatori satellitari offrono un nugolo sempre più nutrito di app e feature, spesso simili a quelle elaborate da Cupertino.

CarPlay non è altro che un’estensione delle innovazioni di iOS 7 per l’automobile, un modo per trasferire sullo schermo integrato servizi utili alla guida come il vivavoce, la lettura degli SMS, Siri, la navigazione GPS e la musica. Le stesse funzioni che già oggi si possono tranquillamente ottenere utilizzando un kit vivavoce, accendendo il navigatore satellitare o l’autoradio, con la differenza che Apple le integra nello stesso device – un iPhone – per collegarle in modo veloce all’automobile. Eppure Bruce Hamilton, manager della AAA Foundation For Traffic Safety, lancia strali contro il gruppo di Cupertino.

«L’idea che le persone vogliano rimanere sui loro telefoni, e quindi si fornisce loro un modo per farlo, non mette la sicurezza in primo piano. Mette la comodità e il desiderio di rimanere in contatto in primo piano.»

Secondo l’esperto, sebbene simili tecnologie permettano al guidatore di non staccare mai le mani dal volante, si verrebbe a creare una forma di “distrazione cognitiva”, che sposta l’attenzione del pilota dalla strada al telefono. Il fatto, ad esempio, che si possano dettare dei messaggi di testo a Siri, comporterebbe un “rischio estensivo” di raddoppiare i tempi di risposta e i riflessi del guidatore. Ma la domanda iniziale rimane però insoluta: il problema non è identico all’uso di un kit vivavoce o all’ascolto dell’autoradio, senza scomodare la mela morsicata?

Non è dello stesso avviso Apple, così come Greig Joswiak ha ben specificato al lancio di CarPlay:

«CarPlay è stato progettato da zero per fornire ai guidatori un’incredibile esperienza d’uso dei loro iPhone nelle automobili. Gli utenti vogliono i loro contenuti sempre a portata di mano, CarPlay permette loro di usare i loro iPhone riducendo al minimo le distrazioni.»

In un’ottica di minimizzazione del rischio, perciò, è ben meglio che il guidatore detti un SMS a un sistema vocale integrato rispetto all’uso diretto dello schermo di uno smartphone, con tutto quello che ne comporta in termini di sicurezza e incidenti anche mortali.

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