Tutti da Obama: si decide il futuro della NSA

Barack Obama ha invitato alla Casa Bianca il gotha della Silicon Valley: tra poche ore si discuterà di NSA, Datagate, regole e progetti di riforma.
Barack Obama ha invitato alla Casa Bianca il gotha della Silicon Valley: tra poche ore si discuterà di NSA, Datagate, regole e progetti di riforma.

Una tavola rotonda alla quale saranno seduti il Presidente degli Stati Uniti d’America e i leader delle principali aziende tecnologiche USA: è questo il quadro che vedrà l’incontro tra le parti entro le prossime ore, probabilmente nel contesto della Casa Bianca, per parlare di NSA, Datagate e tutto quel che ne seguirà nei mesi a venire.

L’invito diramato da Barack Obama ha già un precedente: era il 2011 quando per la prima volta il Presidente volle incontrare i vertici della Silicon Valley. Presenti, a suo tempo, Mark Zuckerberg (Facebook), Dick Costolo (Twitter), Carol Bartz (Yahoo), Erik Schmidt (Google), John Chambers (Cisco), Reed Hastings (Netflix) e altri ancora. A quella cena, soprattutto, era presente Steve Jobs: il CEO Apple, già fortemente provato dalla malattia, sarebbe deceduto nel successivo mese di ottobre.

In questo caso tra gli invitati accertati vi sarebbero Larry Page (Google), Mark Zuckerberg (Facebook) e Marissa Mayer (Yahoo, la quale a quanto pare non potrà però partecipare); gli altri nomi non sarebbero ancora stati accertati, anche se ci si può immaginare un invito esteso a coloro i quali gestiscono il maggior numero di identità in rete (potrebbe quindi rientrare nel gruppo anche Microsoft, a suo tempo non inclusa tra gli invitati). Argomento dell’incontro sarà infatti il ruolo della NSA e il rapporto con le aziende, poiché da dipanare v’è l’ingombrante e intricata matassa del Datagate.

Barack Obama si è trovato con il cerino in mano: le rivelazioni di Edward Snowden hanno spiazzato la presidenza ed esposto la NSA agli attacchi del pubblico e delle aziende tirate in ballo. La lotta al terrorismo non sembra infatti essere più una scusante sufficiente: è del tutto evidenze l’invasione di campo operata dall’agenzia e l’aura di “grande fratello” venutasi a creare ha messo in cattiva luce il governo USA davanti agli occhi di tutto il mondo. Occorre ora reagire: Mark Zuckerberg in una recente telefonata al Presidente USA avrebbe esortato Obama ad azioni sollecite per riformare la NSA, ma i tempi sarebbero lunghi e non vi sarebbe troppo spazio per una azione subitanea. Facebook proclamava comunque il proprio impegno affinché si potessero smuovere le acque senza timori e, in qualche modo, l’invito di Obama sembra poter essere anche frutto di questa piccola lobby messa in moto per iniziativa diretta di Zuckerberg.

L’incontro potrebbe stabilire però definire un nuovo punto di partenza: mettere assieme il gotha della Silicon Valley e il Presidente USA significa operare una forte concentrazione di potere attorno alla stessa tavola, apparecchiata proprio dal lontano Snowden, al fine di capire quali possano essere i nuovi paletti da fissare dopo la caduta dell’omertà attorno alla trama di monitoraggio tracciata dalla National security Agency. In questa occasione Barack Obama potrebbe anticipare i propri piani di riforma, oppure potrebbe confrontarsi con i CEO invitati per capire quali possano essere le necessità del mercato in grado di collimare con le necessità del Governo. Se ne saprà probabilmente di più in seguito, quando almeno qualche pubblico resoconto sarà diramato per far luce su un appuntamento di sicura straordinarietà.

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