"Powered by Android" su HTC One (M8) e Galaxy S5

HTC One (M8) e Samsung Galaxy S5 mostrano "Powered by Android" durante l'animazione di boot: l'accorgimento potrebbe arrivare su tutti i nuovi dispositivi.
HTC One (M8) e Samsung Galaxy S5 mostrano "Powered by Android" durante l'animazione di boot: l'accorgimento potrebbe arrivare su tutti i nuovi dispositivi.

Sia sul nuovo HTC One (M8) presentato nei giorni scorsi che sul Samsung Galaxy S5 annunciato a fine febbraio, nella parte inferiore della schermata compare il logo “Powered by Android” durante il boot del dispositivo. Difficile credere che possa trattarsi solo di una coincidenza, anche perché si sta parlando di due smartphone top di gamma, con tutta probabilità tra i migliori lanciati sul mercato in questo 2014.

Sebbene da Mountain View ancora non siano giunte conferme in merito, l’ipotesi più probabile è quella che vorrebbe Google intenzionata a fare altrettanto con tutti i nuovi device pronti a debuttare sul mercato, sia smartphone che tablet. Il perché di una decisione simile è presto spiegato: non tutti gli utenti, quando acquistano un dispositivo, sono a conoscenza della piattaforma equipaggiata. Potrebbe sembrare un’assurdità, soprattutto se si considera il market share raggiunto dal sistema operativo, ma non è così. Per chi non segue le evoluzioni dell’ambito tecnologico non è semplice capire che la quasi totalità dei prodotti in vendita è basata su Android, soprattutto quando ci sono in mezzo interfacce personalizzate come TouchWiz, Sense, Emotion UI ecc.

Il logo "Powered by Android" nell'animazione di boot del nuovo HTC One (M8)

Il logo “Powered by Android” nell’animazione di boot del nuovo HTC One (M8)

Ecco dunque perché bigG sembra aver imposto questa nuova linea guida ai suoi partner OEM. Curiosamente, il logo mostrato su HTC One (M8) e Samsung Galaxy S5 è lo stesso impiegato anni fa su HTC Dream (o HTC G1 nella versione USA), il primo vero device con cuore Android lanciato oltreoceano nel 2008. L’inclusione del messaggio “Powered by Android” in fase di boot potrebbe dunque in futuro diventare obbligatoria per tutti quei produttori che desiderano garantire l’accesso alle piattaforme del motore di ricerca e a Google Play Services.

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