Google: lenti a contatto smart per ipovedenti

Un brevetto di Google svela l'intenzione di realizzare lenti a contatto smart per aiutare gli ipovedenti a migliorare la percezione di ciò che li circonda.
Un brevetto di Google svela l'intenzione di realizzare lenti a contatto smart per aiutare gli ipovedenti a migliorare la percezione di ciò che li circonda.

Google Glass, proprio oggi in vendita per 24 ore negli Stati Uniti, potrebbe non rappresentare un punto di arrivo per le ricerche di bigG nell’ambito dei dispositivi indossabili, ma il primo passo in un processo di innovazione destinato a spingersi ben oltre. Si è già parlato nei mesi scorsi dell’intenzione di realizzare lenti a contatto intelligenti con diverse finalità: sia per il monitoraggio del livello degli zuccheri nel sangue, utile per i diabetici, che per le applicazioni di realtà aumentata.

Oggi si viene a conoscenza di un nuovo brevetto, relativo ad un dispositivo pensato per aiutare le persone ipovedenti a migliorare la percezione dell’ambiente che le circonda. Come si nota dal documento allegato di seguito, si tratta di lenti che al loro interno ospitano una videocamera, il cui obiettivo è essenzialmente quello di inquadrare ciò che si trova nel campo visivo dell’utente. Le immagini possono poi essere elaborate in tempo reale in locale, oppure inviate ad un server remoto, così da restituire nel minor tempo possibile un feedback attraverso la comunicazione con in dispositivo mobile su ciò che si trova di fronte.

Il brevetto di Google per le lenti a contatto intelligenti che serviranno a migliorare la percezione dell'ambiente da parte delle persone ipovedenti

Il brevetto di Google per le lenti a contatto intelligenti che serviranno a migliorare la percezione dell’ambiente da parte delle persone ipovedenti

Per spiegarne meglio il funzionamento è possibile ricorrere ad un esempio. Avvicinandosi ad un incrocio, le due lenti potranno effettuare la scansione della strada e, nel caso in cui venisse rilevato un veicolo in avvicinamento, avvisare la persona con un messaggio sonoro emesso dallo smartphone, oppure ascoltato direttamente tramite un auricolare. Per quanto riguarda l’alimentazione, potrebbe essere integrato un sensore in grado di generare energia dal movimento oppure dal calore emesso dal corpo, proprio come visto ieri nell’esperimento condotto da un team coreano.

La documentazione depositata presso USPTO (United States Patent and Trademark Office) non fa alcun riferimento all’implementazione della tecnologia in prodotti destinati al mercato nel breve periodo. È comunque interessante notare quanto Google stia puntando sullo sviluppo di progetti la cui finalità principale è quella di agire sul campo visivo, partendo proprio dagli occhiali Glass.

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