Il supercomputer IBM Watson per lo shopping

IBM e Fluid al lavoro su un sistema che sfrutterà la potenza di calcolo del supercomputer Watson per fornire consigli nell'ambito dello shopping online.
IBM e Fluid al lavoro su un sistema che sfrutterà la potenza di calcolo del supercomputer Watson per fornire consigli nell'ambito dello shopping online.

La potenza di calcolo del supercomputer IBM Watson è già tornata utile in diversi ambiti, compreso quello delle applicazioni mobile. Il sistema tornerà a farlo prossimamente, grazie ad un progetto annunciato martedì e chiamato Expert Personal Shopper (XPS). Come ben comprensibile già dal nome, avrà a che fare con lo shopping, più precisamente fornendo ai potenziali clienti consigli e suggerimenti su cosa comprare, in base alle loro specifiche esigenze.

Al fianco di IBM c’è Fluid, già al lavoro sul codice che permetterà di sfruttare le capacità di elaborazione del calcolatore per interagire con dispositivi mobile (e non solo) nell’ambito degli acquisti, soprattutto quelli effettuati online. Il primo partner ufficializzato, al quale con tutta probabilità se ne aggiungeranno altri in futuro, è  The North Face, nota azienda statunitense che produce scarpe, abbigliamento e attrezzatura per la montagna. I clienti saranno in grado di interagire con la tecnologia di XPS ponendole domande proprio come farebbero con un commesso in carne ed ossa, ad esempio su che materiale sia meglio portare in un’escursione con tutta la famiglia, oppure di cosa dotarsi per affrontare al meglio un’arrampicata.

IBM ha messo sul piatto un investimento da 100 milioni di dollari, necessario per sostenere economicamente la fase di sviluppo e test della piattaforma. Da una recente ricerca è emerso che il 40% degli acquirenti cerca informazioni sui prodotti attraverso dispositivi mobile e piattaforme social, senza però utilizzare questi sistemi per portare a termine l’acquisto vero e proprio. A bloccarli sembra essere soprattutto il tempo necessario per effettuare la transazione, resa piuttosto lunga dalla necessità di effettuare diversi login prima di terminare il pagamento. Ancora peggio se gli store non dispongono di una versione ottimizzata per smartphone e tablet.

L’impiego di un assistente virtuale preciso e affidabile come quello sul quale IBM e Fluid sono al lavoro potrebbe contribuire ad aumentare la propensione degli utenti agli acquisti da mobile. Elaborare le domande e fornire risposte coerenti necessita però di avanzate tecnologie cloud e un’imponente potenza di calcolo: è qui che Watson entrerà in gioco.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti