Anche i robot avranno la pelle d'oca

Ricercatori giapponesi vogliono creare robot che respirano, sudano e hanno i brividi, come un essere umano. Finora sono stati realizzati tre prototipi.
Ricercatori giapponesi vogliono creare robot che respirano, sudano e hanno i brividi, come un essere umano. Finora sono stati realizzati tre prototipi.

In tutto il mondo sono in corso ricerche per dare ai robot espressioni facciali simili a quelle degli essere umani. Un team di ricercatori giapponesi vuole aggiungere invece un’altra “funzionalità” per migliorare l’interazione con le persone in carne e ossa. Durante la conferenza Human-Robot Interaction, il Dottor Tomoko Yonezawa della Kansai University ha mostrato alcuni prototipi che sudano, respirano e hanno la “pelle d’oca”, ovvero le stesse reazioni psicologiche degli esseri umani.

Durante la recente conferenza TED, il tecno-illusionista svizzero Marco Tempest ha eseguito i suoi trucchi con l’aiuto del robot EDI (visibile nel video), presentando la sua esibizione con queste parole:

Oltre a volti e corpi che diamo ai nostri robot, non possiamo leggere le loro intenzioni, e ciò ci rende nervosi. Quando qualcuno vi passa un oggetto, potete leggere l’intenzione nei loro occhi, il loro volto, il loro linguaggio del corpo. Questo non è vero con i robot.

I ricercatori giapponesi pensano di aver trovato un modo per rendere i robot più umani. Alcuni robot usano le espressioni facciali e i movimenti della braccia per interagire con le persone, ma non sempre è possibile sapere “cosa sta succedendo dentro la loro testa”. Per questo motivo, il team guidato da Dottor Tomoko Yonezawa vuole progettare un robot che si esprime attraverso alcune reazioni psicologiche degli esseri umani. Finora sono stati creati tre prototipi. Il primo può avere la pelle d’oca, ovvero brividi in presenza di aria fredda o quando viene raccontata una storia di paura. Il secondo ha una testa che suda, mentre il terzo emette aria quando parla, simulando la respirazione umana.

Spesso gli esseri umani usano espressioni facciali per nascondere ciò che realmente stanno pensando. Le reazioni psicologiche, invece, sono involontarie e quindi mostrano i veri sentimenti. Se queste capacità possono essere integrate in un robot, una persona potrebbe essere più a suo agio, dato che riuscirà a comprendere in anticipo le loro intenzioni.

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