Scaled Inference: intelligenza artificiale e cloud

Sercinoglu e Lepikhin, ex dipendenti Google, hanno dato vita a una startup che fonderà le tecnologie legate all'IA con la versatilità dei servizi cloud.
Sercinoglu e Lepikhin, ex dipendenti Google, hanno dato vita a una startup che fonderà le tecnologie legate all'IA con la versatilità dei servizi cloud.

Le potenzialità delle più avanzate tecnologie legate all’ambito dell’intelligenza artificiale messe a disposizione di tutti, attraverso una serie di API che potranno essere sfruttate da applicazioni mobile o altri servizi online. È questo il concetto alla base del progetto Scaled Inference, startup fondata da Olcan Sercinoglu e Dmitry Lepikhin. Ai più i nomi forse non suggeriscono nulla, ma si tratta di due ex dipendenti Google.

Sercinoglu si è unito al gruppo di Mountain View nel 2011, mentre l’esperienza di Lepikhin con il motore di ricerca è durata ben otto anni, durante i quali ha contribuito alla nascita e all’evoluzione del sistema di machine learning Sibyl utilizzato, tra le altre cose, anche per YouTube e Google Play. I primi finanziamenti, per un totale pari a otto milioni di dollari, sono arrivati da Georges Harik e Gautham Thambidorai (entrambi ingegneri di bigG), Felicis Ventures, Amplify Partners, David Wallerstein, Tencent e Adam D’Angelo di Quora.

A differenziare Scaled Inference (che al momento non ha un sito ufficiale) da altre realtà di questo tipo come DeepMind (acquisita da Google) e Vicarious è la finalità. Mentre i sistemi di IA sono solitamente realizzati e sviluppati con l’intento di imitare il comportamento del cervello umano nella risoluzione di un problema, il progetto di Sercinoglu e Lepikhin mira a diventare un vero e proprio servizio cloud a cui tutti potranno ricorrere per le ragioni più disparate. Siti e social network potranno ad esempio sfruttare la tecnologia per fornire agli utenti esattamente i contenuti desiderati, sulla base delle loro preferenze, un po’ come già Facebook sta facendo mettendo in evidenza gli elementi condivisi dalle persone con le quali si interagisce più spesso. Ancora, gli sviluppatori saranno in grado di prevedere in anticipo il comportamento dell’utenza, sulla base di risposte fornite a quesiti o questionari.

Scaled Inference sarà ad esempio in grado di ricevere in ingresso una serie di dati e, senza alcuna istruzione, analizzarli per rilevare la presenza di eventuali pattern, elementi ricorrenti o anomalie. In ognuno di questi casi il sistema saprà formulare un report che potrà tornare utile per uno degli scopi descritti poc’anzi.

Le grandi aziende utilizzano machine learning e intelligenza artificiale da molto tempo. Non è nulla di nuovo, ma ora il tutto sta acquisendo visibilità. Vorremmo potenziare la prossima generazione di app, rendendole intelligenti e più sensibili al contesto in cui operano.

Questa la dichiarazione d’intenti rilasciata da Sercinoglu sulle pagine del sito TechCrunch. I due raccontano anche di aver ricevuto da Google la proposta di portare avanti il progetto internamente al motore di ricerca, preferendo però creare una startup del tutto indipendente.

Ci è stata offerta l’opportunità di realizzare esattamente lo stesso progetto in Google. Si sono dichiarati disposti ad acquisire la IP da Imanen e farmi così continuare a lavorare su di essa. Ho però pensato fosse una grande opportunità per fondare una nuova azienda.

Imanen è un’altra società fondata negli anni scorsi da Sercinoglu, specializzata nella creazione di algoritmi da integrare all’interno delle applicazioni mobile, in grado di interpretare le interazioni da parte degli utenti. Suo anche il progetto AVFind.com, messo in campo ai tempi dell’università, un motore di ricerca (ora non più attivo) per la musica online.

In definitiva, Scaled Inference potrà contare su un solido background di esperienze e disponibilità finanziarie. Nei prossimi anni sarà probabilmente in grado di dire la propria nell’ambito dell’intelligenza artificiale, mettendo la capacità di elaborazione dei cervelloni digitali al servizio di tutti.

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