U2 e Apple al lavoro su un nuovo formato musicale

Apple e gli U2 sarebbero al lavoro su un nuovo formato digitale per la diffusione di musica in Rete, pensato per gli emergenti e per vincere la pirateria.
Apple e gli U2 sarebbero al lavoro su un nuovo formato digitale per la diffusione di musica in Rete, pensato per gli emergenti e per vincere la pirateria.

La collaborazione fra Apple e gli U2 non termina con la distribuzione gratuita di “Songs Of Innocence”, l’album delle polemiche su iTunes Store, tantomeno con l’iniziativa (PRODUCT)RED ormai attiva da diversi anni. A quanto pare, la band irlandese e il gruppo californiano starebbero collaborando per la realizzazione di un nuovo formato musicale, per la distribuzione digitale di canzoni di elevata qualità e ridotto peso.

È Bono, il frontman degli U2, a rivelare l’indiscrezione in un’intervista per il Time. Nessuno dettaglio è stato fornito, ma la mela morsicata e la band starebbero collaborando per la realizzazione di un sistema “così eccitante” da riportare gli utenti all’acquisto dei brani, anziché affidarsi al download illegale e allo streaming. Come non è ben dato sapere, tuttavia, poiché normalmente non è la qualità della riproduzione a far desistere i consumatori da vie d’approvvigionamento non sempre lecite. Inoltre, il cantante esprime fiducia sulle potenzialità di questo nuovo mezzo, poiché pensato non tanto per la diffusione dei grandi artisti, ma per permettere ai musicisti meno famosi e agli emergenti di poter vivere dignitosamente del loro lavoro.

Apple da sempre usa un formato proprietario ad alta qualità per le vendite su iTunes Store – l’ACC – e presto potrebbe inaugurare una sezione apposita per codifiche a 24 bit. Le ipotesi più credibili, però, parlano di un possibile ecosistema incluso in un singolo file, ovvero dell’unione di musica e video con elementi contestuali, testi, informazioni aggiuntive, bonus multimediali e quant’altro. Questa interpretazione, tuttavia, al momento non trova nessuna conferma ufficiale in quel di Cupertino. Non è nemmeno da escludersi, ovviamente, l’inclusione dell’ex dirigenza Beats in questo processo, grazie anche all’enorme esperienza del produttore musicale Jimmy Iovine.

In realtà, le dichiarazioni di Bono appaiono fin troppo trionfalistiche rispetto alla portata di questa “rivoluzione musicale”, la cui bontà potrà essere saggiata solo a posteriori. In particolare, il cantante ha puntato il dito contro il crescente mercato dello streaming, settore che sta invece enormemente contribuendo alla riduzione di quella pirateria che Bono stesso vorrebbe eradicare.

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