Samsung non venderà più notebook in Europa

Samsung comunica che uscirà a breve dal mercato europei dei computer portatili e dei Chromebook; negli altri territori invece continuerà a essere presente.
Samsung comunica che uscirà a breve dal mercato europei dei computer portatili e dei Chromebook; negli altri territori invece continuerà a essere presente.

A breve, nei negozi europei non si vedranno più notebook e Chromebook targati Samsung. Lo ha confermato ufficialmente la compagnia sudcoreana, in una mossa che rispecchia quella già effettuata da tempo da altri produttori di laptop come Sony.

Chi vive in Italia e nel resto d’Europa ed è in attesa di vedere cosa Samsung abbia in serbo per la prossima generazione di computer portatili, dovrà rivolgersi pertanto a un altro produttore ma chi vive in altre regioni del globo – in cui opera l’azienda – allora potrà continuare a tenersi aggiornato ed eventualmente acquistarli. Un portavoce della società ha dichiarato a The Next Web che «ci stiamo adattando rapidamente alle esigenze e alle richieste del mercato. In Europa smetteremo di vendere laptop, inclusi i Chromebook, per ora. Ciò è specifico per tale regione – e non necessariamente rispecchia le condizioni degli altri mercati. Continueremo a valutare a fondo le condizioni di mercato e faremo ulteriori modifiche per mantenere la nostra competitività nelle categorie PC emergenti».

È risaputo che il mercato PC è in declino da tempo e, nonostante Samsung sia la leader globale nel mercato degli smartphone e dei tablet, è ancora relativamente nuova nel settore dei computer. Non è mai nemmeno arrivata nella top 5 dei principali produttori di computer al mondo e i propri laptop sono maggiormente progettati per i consumatori, più che per i clienti business. In questo momento gli unici leader del mercato PC sono Apple e Lenovo e, in particolare in Europa, le persone stanno abbandonando i computer per prediligere i dispositivi mobile, pertanto la mossa di Samsung appare comprensibile.

L’uscita dal mercato laptop di Samsung segue la mossa di Sony, che lo scorso febbraio ha venduto il proprio intero business VAIO a un fondo di investimento giapponese; tale decisione ha però provocato forti tagli all’occupazione, infatti in tutto aveva licenziato ben 5000 dipendenti.

Un mercato dai margini limitati, nel quale non si è tra i top player mondiali, è un mercato scarsamente appetibile: l’impossibilità di innescare le necessarie economie di scala ha probabilmente incoraggiato Samsung (così come Sony) a concentrare altrove le proprie risorse alla ricerca della miglior performance aziendale.

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