RFID aiuta i robot a localizzare gli oggetti

La nuova tecnologia RFID aiuta i robot a essere più intelligenti: possono individuare gli oggetti nella casa, prenderli e consegnarli all'utente.
La nuova tecnologia RFID aiuta i robot a essere più intelligenti: possono individuare gli oggetti nella casa, prenderli e consegnarli all'utente.

La visione del robot (e la comprensione di ciò che il robot vede) è uno dei principali punti critici per i robot da utilizzare come supporto in casa, ma grazie a tecnologie come quella NFC e soprattutto RFID i robot potranno essere in grado di localizzare gli oggetti presenti in un determinato ambiente, oltre che prenderli e consegnarli ai padroni di casa.

I ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno realizzato uno studio volto ad aiutare i robot a individuare gli oggetti. Nello specifico, hanno utilizzato piccole etichette RFID a ultra-alta frequenza, piazzate sugli elementi da fargli localizzare, in modo tale che i robot possano tracciarli all’interno di una stanza, anche quando l’etichetta non è visibile ma nascosta.

La tecnologia RFID non è tuttavia sufficiente a far localizzare l’elemento. Come affermato dal professore di ingegneria biomedica Charlie Kemp, «il RFID non dice al robot dove si trova. Per trovare realmente l’oggetto e avvicinarsi a esso, il robot deve essere più intelligente». Per tale motivo la squadra di Kemp ha introdotto in un robot delle antenne direzionali sensibili e sviluppato un algoritmo di ricerca che migliora la capacità del robot stesso di individuare e dirigersi verso un preciso elemento.

Grazie a tale combinazione di soluzioni, i robot ricevono un segnale RFID forte quando sono in prossimità di un oggetto etichettato, mentre quando si allontanano ricevono un segnale via via più debole. In definitiva in tal modo il robot diventa ancora più smart poiché capace di capire quando un segnale è sempre più forte e muoversi verso di esso.

Questi robot potrebbero essere particolarmente utili alle persone che necessitano di un supporto, come se fossero dei “maggiordomi” tech: ad esempio, grazie al RFID e alle antenne potrebbe cercare, prendere e consegnare il farmaco giusto alla persona giusta e al momento giusto. «Il RFID fornisce una precisa identificazione quindi il rischio di consegnare il farmaco sbagliato è drasticamente ridotto», spiega il co-autore dello studio Travis Deyle.

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