Uber for Business da oggi in 45 paesi

La soluzione Uber for Business dedicata alle aziende è da oggi disponibile in oltre 200 città di tutto il mondo: ecco di cosa si tratta e come funziona.
La soluzione Uber for Business dedicata alle aziende è da oggi disponibile in oltre 200 città di tutto il mondo: ecco di cosa si tratta e come funziona.

Il servizio Uber for Business annunciato nei mesi scorsi, attivo da luglio solo negli Stati Uniti e in Canada, è accessibile a partire da oggi in 45 paesi di tutto il mondo, per un totale di oltre 200 città. Come suggerisce già il nome stesso si tratta di una soluzione dedicata alle aziende, che sono così in grado di gestire tramite una dashboard centralizzata le spese generate dai propri dipendenti all’interno del circuito Uber.

Il funzionamento è presto spiegato: il personale si collega ad una fonte di pagamento fornita dal datore di lavoro e fattura ciascuna corsa direttamente sull’account aziendale. È prevista anche la possibilità di allegare codici spese o note alle informazioni delle corse, eliminando così il problema di dover conservare le ricevute per chiedere poi i relativi rimborsi. Per poterne usufruire gli amministratori devono iscrivere la propria società al programma Business di Uber, inserire una carta di credito come modalità di pagamento e infine aggiungere i dipendenti autorizzati agli spostamenti specificandone il nome e l’indirizzo email.

Questi riceveranno immediatamente un invito nella casella di posta elettronica, in modo da poter collegare il proprio account esistente oppure crearne uno nuovo. Al termine di una corsa, quando è il momento di autorizzare la transazione economica, basta selezionare l’azienda come metodo di pagamento.

Uber for Business è il miglior modo per far spostare il tuo team dal punto A al punto B. Da adesso i tuoi dipendenti possono spostarsi in modo veloce e sicuro quando viaggiano per lavoro. Le corse saranno automaticamente addebitate alla tua azienda.

Si tratta dell’ennesima iniziativa messa in campo da una delle startup che maggiormente hanno fatto discutere nell’ultimo periodo. Il modello proposto da Uber ha infatti incontrato il favore degli utenti, che in poco tempo hanno contribuito a decretarne il successo, ma si è spesso dovuto scontrare con le associazioni di categoria che da tempo operano nel settore dei trasporti. In primis quelle dei taxi, che ritiene illegale la pratica o, più precisamente, le modalità con le quali gli autisti la mettono in atto. Ciò nonostante la piattaforma continua ad ampliare il proprio raggio d’azione, anche nel nostro paese, come testimonia il recente lancio a Genova.

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