La lotta alla pirateria secondo Google

Aggiornato il rapporto "How Google Fights Piracy": il motore di ricerca illustra il proprio impegno nella lotta alla diffusione dei contenuti piratati.
Aggiornato il rapporto "How Google Fights Piracy": il motore di ricerca illustra il proprio impegno nella lotta alla diffusione dei contenuti piratati.

Google ha aggiornato il report “How Google Fights Piracy” (tradotto “Come Google combatte la pirateria”), fornendo nuovi dettagli a proposito delle proprie strategie messe in campo con l’obiettivo di contrastare la diffusione non autorizzata di contenuti protetti da diritto d’autore attraverso il proprio motore di ricerca.

Nel documento si parla innanzitutto di un abbassamento automatico del ranking per i domini che ricevono un gran numero di richieste per la cancellazione di URL sulla base di quanto previsto dal Digital Millennium Copyright Act. Questo si tradurrà concretamente in una penalizzazione nell’indicizzazione dei siti, in primis di quelli che permettono agli utenti di scaricare musica, film, episodi delle serie TV, software e giochi in modo illegale. Secondo quanto riportato dalla redazione britannica di Gizmodo, saranno colpiti soprattutto portali come rapidgator.net, filestube.com e dilandau.eu, che complessivamente hanno totalizzato oltre 11 milioni di richieste.

Nell’agosto 2012 abbiamo annunciato l’intenzione di abbassare il ranking dei siti per i quali riceviamo un gran numero di notifiche valide relative al DMCA. Ora abbiamo perfezionato il metodo, così da poter vedere effetti concreti nell’indicizzazione dei siti più conosciuti. Il rollout dell’aggiornamento prenderà il via a livello globale entro questa settimana.

Il gruppo di Mountain View dichiara inoltre di essere al lavoro per far sì che gli stessi indirizzi vengano mostrati con minore frequenza nei risultati visualizzati mediante il completamento automatico delle ricerche. Saranno eliminati anche alcuni specifici termini (al momento non è dato a sapere quali) dalla funzionalità di autocomplete. Mosse che vanno ad aggiungersi a quelle messe in campo negli ultimi anni, come l’esclusione dei siti ritenuti “colpevoli” di pirateria da quelli che possono generare profitti dal network pubblicitario di bigG.

Il box per l'acquisto o il noleggio legale dei contenuti multimediali, visualizzato nelle SERP di Google

Il box per l’acquisto o il noleggio legale dei contenuti multimediali, visualizzato nelle SERP di Google

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