Facebook at Work: Facebook anche al lavoro

Facebook starebbe lavorando a Facebook at Work, un social network dedicato esclusivamente ai professionisti dove collaborare e chattare tra colleghi.
Facebook starebbe lavorando a Facebook at Work, un social network dedicato esclusivamente ai professionisti dove collaborare e chattare tra colleghi.

Facebook sarebbe al lavoro su una versione “Pro” del social network, dedicata al mondo del lavoro, per poter meglio competere con Google, Microsoft e LinkedIn e diventare così parte integrante della vita lavorativa di ogni giorno dei professionisti. Secondo le fonti del Financial Times, Mark Zuckerberg starebbe lavorando ad un servizio denominato “Facebook at Work” che, secondo le indiscrezioni emerse, proporrebbe un servizio molto simile al classico Facebook con tanto di News Feed e gruppi, ma permetterebbe alle persone di mantenere un profilo lavorativo separato da quello solitamente utilizzato nella versione “classica” del social network.

Il progetto sarebbe già in fase di test presso alcune grandi aziende, probabilmente in cerca dei giusti equilibri per poter partire con un portfolio già corposo e convincente, in grado di fare da traino per ulteriori realtà.

In buona sostanza, Facebook permetterebbe ai lavoratori di poter scindere il loro account, creandone uno espressamente dedicato all’utilizzo lavorativo (o comunque distinguendo completamente la sfera privata da quella professionale). Trattandosi di un social network “business”, gli utenti potranno creare pagine e gruppi dedicati alla propria professione o comunque collegati alle tematiche del lavoro. Non mancheranno anche innovativi strumenti di collaborazione che permetteranno di lavorare su documenti comuni che potranno poi essere salvati direttamente online e facilmente condivisi. Presente anche una chat con cui i colleghi di lavoro potranno discutere e scambiarsi idee o consigli. Tutte le attività svolte all’interno di “Facebook at Work” non appariranno all’interno del profilo di Facebook. Il social network starebbe già testando il nuovo servizio da un po’ di tempo, ma non è ancora nota l’ipotetica data del debutto ufficiale.

L’idea di Facebook nel voler aprirsi al mondo dei professionisti sfidando colossi del calibro di LinkedIn appare una logica evoluzione della sua politica di espansione. Il social network, già oggi, è infatti parte integrante della vita professionale di molte persone. Inoltre, il mercato Enterprise può essere una nuova interessante fonte di reddito. Normalmente oggi le aziende tendono a bloccare Facebook ai loro dipendenti per questioni legate alla produttività, ma una versione “Pro” del social network potrebbe convincerle ad offrire nuovamente l’accesso alla piattaforma. Così facendo l’utente sarebbe seguito per un maggior numero di ore durante la giornata, Facebook la smetterebbe di essere un tabù in ufficio e si andrebbero a normalizzare contesti nei quali oggi il social network è vissuto con attriti contrari agli interessi di tutte le parti in causa.

Inoltre, con oltre 1,3 miliardi di utenti, Facebook potrebbe avere vita molto facile nell’aprire uno spazio dedicato esclusivamente al mondo lavorativo. Infine, offrire servizi più maturi, permetterebbe al social network di mantenere fedeli nel tempo tutti quegli utenti che, crescendo e cambiando contesti durante la propria vita, potrebbero cercare servizi più attinenti alle nuove necessità.

Connettere le persone

Con ogni probabilità il progetto sarà costruito attorno ad un concetto caro al network di Mark Zuckerberg: connettere le persone, ovunque, per costruire valore proprio sulle relazioni create. È in questo che Facebook potrebbe differenziare la propria offerta rispetto alla concorrenza: mentre LinkedIn ha costruito il proprio impero sui curriculum e sulle competenze, Microsoft basa tutto su software e servizi di accesso ai file, Google Drive sulla conservazione dei file e il loro editing online, Facebook potrebbe invece spostare il baricentro del progetto sulla connessione tra professionisti.

Non è detto che il network non possa pertanto trovare ipotetiche sinergie al di fuori del gruppo stesso, ad esempio con Microsoft (con cui già da tempo vige una relazione collaborativa incentrata in altri casi ad esempio su Bing). Difficilmente Facebook andrebbe infatti ad investire nello sviluppo di nuovi ed ulteriori strumenti di produttività, lasciando ipoteticamente a Microsoft o simili un ruolo di questo tipo: tutto quel che conta è connettere le persone, perché è su questo fronte che il social network sa costruire al meglio il proprio valore.

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