Samsung: smartphone che si piega in due nel 2015

Samsung promette di lanciare, entro il 2015, un prodotto con schermo flessibile che si piega a metà: non ne è noto il nome ma sarà un device unico.
Samsung promette di lanciare, entro il 2015, un prodotto con schermo flessibile che si piega a metà: non ne è noto il nome ma sarà un device unico.

Samsung lancerà un display flessibile per smartphone che potrà esser piegato in due: non vi sono ancora dettagli su quale sarà il primo telefono a integrare tale peculiare tecnologia, ma attualmente il suo debutto è previsto entro la fine del prossimo anno.

«Garantiremo una capacità di produzione da 30 mila a 40 mila display flessibili al mese entro la fine del prossimo anno», ha dichiarato Lee Chang-hoon, vice presidente della divisione Strategic Business di Samsung Display, durante l’Investor Forum 2014 appena svolto a New York. «Nessuna società [tranne Samsung] avrà tale capacità di produzione entro il 2016. Abbiamo in programma di fornire ai consumatori un prodotto che abbia un display flessibile entro la fine dell’anno. Tuttavia, nulla è ancora stato deciso circa il prodotto finale», ha aggiunto.

Dopo aver introdotto il Galaxy Note Edge, caratterizzato da un particolare schermo curvo che si estende anche sul bordo destro, la nota casa sudcoreana si sta dunque preparando alla sua prossima innovazione. L’idea di un dispositivo mobile che possa piegarsi a metà potrebbe effettivamente attrarre l’attenzione del pubblico, dato che si tratterà di una novità assoluta, mai vista da nessun competitor.

Al contempo Samsung dichiara di aver in programma una riduzione dei costi di produzione dei pannelli AMOLED, attualmente più costosi di quelli LCD, nel tentativo di attirare più clienti. Infine, nel 2015, l’azienda sudcoreana lancerà il 30% di modelli di smartphone in meno: in questi anni Samsung ha invaso ogni fascia del mercato con troppi modelli diversi e, nel corso del tempo, tale strategia ha indebolito il proprio brand, lasciando a diversi rivali – come la cinese Xiaomi – la possibilità di recuperare quote. Questa strategia «ci permetterà la possibilità di abbasre i prezzi dei modelli [restanti, ndr] attraverso la produzione di massa. Nei prodotti di fascia medio-bassa è il prezzo il fattore più importante, mentre per i prodotti di fascia alta è l’innovazione».

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