L'Europa riconosce la discriminazione degli ebook

Il consiglio europeo vota unanime un testo sugli ebook, ma nulla che impegni seriamente l'Ecofin ed eviti il rischio infrazione per l'Italia.
Il consiglio europeo vota unanime un testo sugli ebook, ma nulla che impegni seriamente l'Ecofin ed eviti il rischio infrazione per l'Italia.

La riunione dei ministri della cultura degli stati membri ha approvato all’unanimità un documento che sostiene il superamento della discriminazione degli ebook rispetto al cartaceo. Un piccolo passo in avanti per il ministro Dario Franceschini, che ora aspetta il parere dell’Ecofin.

Un mattina utile e costruttiva, secondo il ministro italiano, che portava in consiglio a Bruxelles la proposta di risolvere la discriminazione fiscale dei libri in formato elettronico equiparandoli in tutto e per tutto a quelli cartacei. Stando alle sue parole, è stato un successo, ma si capisce che in realtà l’Italia non ha ottenuto nulla di più di un generico invito, indirizzato all’Ecofin. Queste le parole di Franceschini, comunque soddisfatto di non aver rotto il tavolo (i polacchi erano un osso duro):

Sono emerse differenze di posizioni che si conoscevano, perché alcuni Paesi ritengono che non sia giusto affrontare con i ministri della Cultura competenze che sono dell’Ecofin e alla fine il lavoro ha prodotto un testo che è passato all’unanimità, che spinge sul principio del sostegno alla lettura e che tiene conto espressamente della differenza di trattamento che c’è e quindi è un chiaro riconoscimento che questa differenza di trattamento deve essere superata. La mediazione dà una chiara indicazione che il problema della diversità di trattamento esiste e che va affrontata.

Ora che succederà?

Prima di entrare in consiglio, Franceschini aveva detto ai giornalisti presenti che la scelta italiana nella legge di stabilità avrebbe accelerato il percorso europeo e che non temeva il rischio di infrazione:

Esiste questa possibilità, anche se a nostro avviso non ci sono i termini per l’infrazione, ma vedremo. Governo e Parlamento italiani sapevano che approvando l’emendamento rischiavano, ma la procedura d’infrazione non è automatica, perché poi avremmo da discutere anche su questo. Ce la giocheremo.

Ora tutto passa al tavolo dei ministri dell’economia, che si ritroveranno il 9 dicembre per considerare anche questo documento.

Il testo è in linea col passo che Parlamento e governo hanno fatto e spingerà inevitabilmente sul tavolo proprio, cioè quello dei ministri dell’Economia. Un tema che sta dentro una decisione del Consiglio Ue del dicembre 2013 che indicava, non in riferimento all’ebook, ma come tema generale, l’esigenza di armonizzare il più possibile il trattamento dei prodotti online e fisici.

AGGIORNAMENTO: 26 novembre

È stato pubblicato il resoconto della riunione dei ministri della Cultura a Bruxelles, che contiene a pagina 9 l’intera dichiarazione sottoscritta sugli ebook. Si notano due elementi positivi: l’invito verso l’Ecofin e quello verso gli stati membri.

Gli Stati membri hanno convenuto sulla necessità di promuovere la lettura, data la sua importanza strategica per supportare l’accesso alla cultura e alla diversità culturale e per sviluppare la consapevolezza identitaria degli europei. Tuttavia, le opinioni sono divergenti sul trattamento fiscale da applicare ai libri stampati e i libri elettronici.
In base alla direttiva sulla IVA, libri stampati sono “beni” mentre gli ebook sono “servizi”, quindi hanno diverse aliquote. Le conclusioni invitano gli Stati membri e la Commissione a prendere in considerazione la questione del trattamento differenziato di entrambi i supporti.
Vari Stati membri sono del parere che un libro è un libro, indipendentemente dal suo supporto e quindi la tassa dovrebbe essere la medesima. D’altra parte, un certo numero di Stati membri ha ritenuto che si tratti di una questione fiscale e deve quindi essere affrontata dal Consiglio Ecofin. Inoltre, alcuni di questi Stati membri hanno sostenuto che mettere gli ebook sullo stesso piano di quelli cartacei potrebbe aprire la porta a questioni connesse che potrebbero forse creare altri problemi.

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