Kiss Connectivity, file sharing con un "bacio"

Kiss Connectivity è una nuova tecnologia di trasmissione/ricezione wireless che permette di trasferire un video di 2 GB in circa tre secondi.
Kiss Connectivity è una nuova tecnologia di trasmissione/ricezione wireless che permette di trasferire un video di 2 GB in circa tre secondi.

I moderni dispositivi mobile integrano fotocamere sempre più avanzate che permettono di scattare foto e registrare video in alta definizione. Per sfruttare al meglio gli standard HD e 4K è necessario però utilizzare tecnologie di trasmissione wireless che garantiscano velocità elevate. Una startup, Keyssa, ha progettato un chip che consente di condividere grandi quantità di dati in pochi secondi, semplicemente avvicinando due dispositivi.

La tecnologia sviluppata dalla giovane azienda californiana (il presidente del consiglio di amministrazione è Tony Fadell, fondatore di Nest) è stata denominata Kiss Connectivity proprio per indicare il modo in cui i dati vengono trasferiti da un device all’altro. È infatti sufficiente far “baciare” due smartphone, un tablet e un computer oppure uno smartphone e una TV per avviare lo scambio dei contenuti multimediali (foto, musica e video). Dato che il chip può essere integrato nei dispositivi, i produttori non hanno più vincoli di design, in quanto potrebbero teoricamente rimuovere tutte le tradizionali porte esterne (Ethernet, USB, HDMI, ecc.).

Kiss Connectivity sfrutta frequenze nel range dei 60 GHz per trasmettere i dati attraverso plastica e aria ad una velocità massima di 6 Gbps. Ciò significa che un video di 2 GB può essere trasferito in circa tre secondi. A differenza della attuali connessioni su rete WiFi e cellulare, la tecnologia di Keyssa instaura un collegamento punto-punto, quindi i dati viaggiano in modo sicuro da un device all’altro, consumando una quantità di energia inferiore rispetto alle tradizionali soluzioni wireless.

Kiss Connectivity non richiede nessun software aggiuntivo, né un driver specifico. L’azienda non ha comunicato il costo del chip, specificando però che i primi prodotti saranno sul mercato nella seconda metà del prossimo anno.

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