Olanda: garante privacy minaccia sanzioni a Google

La policy adottata nel 2012 da Google per la gestione dei dati personali degli utenti finisce nel mirino del garante olandesi per la tutela della privacy.
La policy adottata nel 2012 da Google per la gestione dei dati personali degli utenti finisce nel mirino del garante olandesi per la tutela della privacy.

In Olanda il garante della privacy CBP (Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis) ha preso in considerazione la possibilità di multare Google con una sanzione da 15 milioni di euro, per aver infranto una normativa nazionale. Dal 2012, ovvero dall’introduzione della cosiddetta policy unificata, il gruppo di Mountain View combina le informazioni degli utenti relative a servizi come Gmail, Maps e YouTube all’interno di un solo profilo. Questo, secondo l’organizzazione NOS (Nederlandse Omroep Stichtin), permette all’azienda di offrire campagne di advertising maggiormente mirate agli inserzionisti.

Secondo quanto sostenuto da CBP, Google non ha informato in modo adeguato i diretti interessati del cambiamento e non ha chiesto loro in maniera sufficientemente chiara il permesso per modificare il metodo di trattamento dei dati personali. È questo il comportamento contro cui il garante punta il dito e che potrebbe condurre alla concretizzazione dell’ammenda. Non è la prima volta che si parla dell’accoglienza riservata dal paese alla revisione della policy apportata da Google: nel novembre 2013 la Data Protection Authority ha chiesto al motore di ricerca un incontro in cui chiarire la questione, al termine di un’indagine durata sette mesi.

Il mettere insieme informazioni di servizi Google e siti Web di terze parti con l’obiettivo di mostrare inserzioni pubblicitarie personalizzate, servizi personalizzati, sviluppare nuovi prodotti e analizzare le abitudini degli utenti, rappresenta un’intrusione significativa nella privacy di chi è coinvolto. Alcuni di questi dati sono sensibili, come le informazioni di pagamento, la posizione geografica e la navigazione sui siti Web.

Il portale DutchNews.nl riporta oggi la dichiarazione rilasciata da Jacob Kohnstamm, direttore di CBP, ai microfoni dell’emittente radiofonica olandese Radio 1.

Google continua a creare ottimi prodotti innovativi, ma non deve prenderci in giro collezionando le informazioni personali alle nostre spalle.

La replica del gruppo di Mountain View, in disaccordo con la presa di posizione del garante, è affidata ad un portavoce e fa riferimento alle proposte inoltrate dai mesi scorsi alle autorità europee.

Abbiamo intenzione di discuterne entro breve.

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