Chip A9: Samsung in pole position

Samsung potrebbe fornire il 75% di tutti i chip A9 per i futuri iDevice di Apple: è quanto rivela una fonte sudcoreana, riportata anche da Reuters.
Samsung potrebbe fornire il 75% di tutti i chip A9 per i futuri iDevice di Apple: è quanto rivela una fonte sudcoreana, riportata anche da Reuters.

Per la produzione dei chip A9, Samsung sarebbe in pole position tra le preferenze di Apple. È quanto riporta una fonte sudcoreana forse vicina ai distretti produttivi, riaccendendo così il dibattito degli ordini divisi proprio tra Samsung e TSMC. Quali strategie sta inseguendo l’azienda di Cupertino?

Da diverse settimane si discute degli ordini per i chip A9, i processori che andranno ad alimentare la futura generazione di iPhone, iPad e altri iDevice. La notizia non è tanto interessante rispetto alle caratteristiche tecniche del chip, non ancora pienamente spiegate, quanto per una sorta di gara che si sarebbe creata tra Samsung e TSMC. Dalle ultime indiscrezioni asiatiche, sembra proprio che il colosso sudcoreano abbia avuto la meglio.

Da circa un paio di anni Apple ha stretto un rapporto di collaborazione con TSMC, azienda di Taiwan specializzata nella produzione di microprocessori. Nel tempo, gli analisti hanno visto questa partnership come un progressivo allontanamento di Cupertino da Samsung, azienda rivale sul mercato. Eppure pare che, almeno per questo 2015 in corso, il sodalizio in quel della Corea del Sud si ripeterà.

Secondo quanto pubblicato dal Maeil Business, un quotidiano locale poi ripreso da Reuters, Samsung fornirà circa il 75% di tutti i chip A9 per la futura generazione di iDevice. Non è però tutto, poiché la fonte asiatica avrebbe lasciato intendere come la produzione si terrà in alcuni impianti di Austin, in Texas, anziché in Oriente.

Come da rumor di qualche settimana fa, Apple avrebbe nuovamente optato per il partner-rivale data l’alta specializzazione nella fabbricazione di chip da 16 nanometri o inferiori. Un fatto che in quel della California risulterebbe essenziale, non solo per ottenere dei dispositivi sempre più piccoli, ma anche particolarmente ottimizzati dal punto di vista energetico. Al momento, le caratteristiche hardware non sono note, anche se si specula sul possibile abbinamento del chip a una RAM da almeno 2 GB.

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