Kevlar per batterie più sottili e sicure

Grazie all'impiego di una membrana in kevlar le batterie potrebbero diventare più sottili, capienti e sicure, con ovvi benefici per i dispositivi mobile.
Grazie all'impiego di una membrana in kevlar le batterie potrebbero diventare più sottili, capienti e sicure, con ovvi benefici per i dispositivi mobile.

Il vero tallone d’Achille dei dispositivi mobile è ancora oggi rappresentato dall’autonomia. I produttori aumentano costantemente la capacità delle batterie equipaggiate, ma la loro durata viene inevitabilmente ridotta dall’impiego di processori sempre più potenti e display dalle grandi dimensioni. In futuro le cose potrebbero cambiare, grazie ad un progetto portato avanti da un gruppo di ricercatori della University of Michigan.

L’innovazione consiste nel poter rendere le batterie agli ioni di litio più sottili e più sicure al tempo stesso. Il team ha sviluppato una membrana basata sul kevlar dallo spessore molto contenuto, in grado di isolare gli elettrodi presenti in una cella, permettendo contemporaneamente il passaggio degli ioni di litio, essenziale per l’alimentazione del dispositivo. Uno strato di questo tipo non solo riduce il rischio che si verifichi un cortocircuito, ma consente anche lo stoccaggio di un quantitativo maggiore di energia.

La tecnologia potrebbe apportare benefici non solo per quanto riguarda smartphone o tablet, ma anche nell’ambito degli indossabili, in particolare gli smartwatch, dove le dimensioni e il peso sono per forza di cose ridotti al minimo. Proprio ieri si è parlato di un nuovo ASUS ZenWatch con autonomia pari a una settimana, un obiettivo finora irraggiungibile per i modelli presenti sul mercato. Queste le parole di Dan VanderLey, uno degli ingegneri responsabili del progetto.

Ciò che rende speciale questo materiale è il fatto di poterlo rendere molto sottile. In questo modo si può immagazzinare più energia in una batteria dalle stesse dimensioni. Abbiamo riscontrato un forte interesse da parte di realtà che desiderano realizzare prodotti sottili.

A differenza di altri progetti simili, quello condotto dalla University of Michigan ha già una roadmap finalizzata alla commercializzazione. A tale scopo i ricercatori hanno creato una società, la Elegus Technologies, con l’obiettivo di avviare la produzione di massa entro la fine del 2016. Stando alle informazioni al momento disponibili l’azienda è già in fase di trattativa con alcune realtà dell’ambito hi-tech, per l’impiego delle batterie nei device che arriveranno nei negozi fra due o più anni.

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