Google Glass: serve un cambio di strategia

Il progetto Google Glass non ha finora raggiunto gli obiettivi sperati: non sarà abbandonato, ma c'è bisogno di un netto e deciso cambio di strategia.
Il progetto Google Glass non ha finora raggiunto gli obiettivi sperati: non sarà abbandonato, ma c'è bisogno di un netto e deciso cambio di strategia.

Ci sono progetti capaci di riscontrare un successo che va oltre le aspettative iniziali e ce ne sono altri, ambiziosi e potenzialmente rivoluzionari, che faticano invece a concretizzarsi. Accade anche a Google: se Chromecast continua a macinare record, lo stesso non si può dire per Google Glass. Lo sviluppo degli occhiali per la realtà aumentata ha infatti subito un brusco stop di recente e necessita di un netto cambio di strategia per proseguire.

Ne ha parlato Patrick Pichette, CFO del gruppo di Mountain View, durante la conferenza in cui sono stati illustrati i risultati finanziari dell’azienda relativi al Q4 2014. Il lavoro su Google Glass non è stato abbandonato, ma il team impegnato nel progetto non ha saputo finora soddisfare le aspettative, dunque bigG ha dovuto fare i conti con la necessità di prendere quelle che lo stesso Pichette definisce scelte difficili. La prima è stata annunciata nelle scorse settimane, con la guida del team affidata a Tony Fadell di Nest.

In altre occasioni, quando i team non sono in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati ma pensiamo che il progetto sia ancora molto promettente, chiediamo loro di prendere una pausa e tutto il tempo necessario per pianificare una nuova strategia. Lo abbiamo fatto di recente con Glass, In quei casi, quando un progetto non ottiene l’impatto sperato, operiamo scelte difficili. Decidiamo anche di cancellarlo, ci avete visto farlo più e più volte.

Terminata ufficialmente la fase sperimentale, ora per Google Glass è il momento di dimostrare il proprio potenziale, in vista di una commercializzazione al pubblico che potrebbe prendere il via entro la fine del 2015. Bisognerà innanzitutto capire a chi è destinato il dispositivo: ai professionisti, come hanno già dimostrato alcune interessanti iniziative, all’ambito consumer per l’intrattenimento oppure ad entrambe le realtà.

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