iPad inizia a perdere terreno sugli altri tablet

La linea iPad inizia a perdere terreno rispetto ad altri produttori più sconosciuti o generici, pur rimanendo in pole position fra i tablet più apprezzati.
La linea iPad inizia a perdere terreno rispetto ad altri produttori più sconosciuti o generici, pur rimanendo in pole position fra i tablet più apprezzati.

iPad inizia a perdere terreno sugli altri tablet, pur rimanendo la soluzione di preferenza degli utenti. È quanto dimostra l’ultima analisi di Strategy Analytics, che conferma come i device generici abbiano complessivamente superato lo spazio d’azione dei prodotti Apple e Samsung. Sul singolo modello, tuttavia, sono sempre i grandi brand ad andare per la maggiore.

Stando a quanto rilevato dalla società d’analisi, negli ultimi tempi i cosiddetti tablet “Brand X” sono passati all’attacco. In questa definizione rientrano tutti quei dispositivi privi di un’azienda di culto alle spalle, come ad esempio i numerosissimi attori del mercato Android, ben più nutriti rispetto alle compagnie blasonate. Il mercato di questi tablet avrebbe raggiunto lo scorso anni i 70 milioni di esemplari venduti, conquistando così il 29% del mercato mondiale.

Apple rimane in prima posizione con il 26% del mercato globale, ma pare sia la prima volta che la linea iPad viene superata collettivamente da altri marchi, soprattutto non in diretta concorrenza con Cupertino come lo potrebbe essere Samsung. E proprio la società sudcoreana si piazza al secondo posto, con un 17% di share rispetto alle vendite complessive.

Le motivazioni alla base della rimonta dei cosiddetti “Brand X” sono abbastanza semplici da comprendere. Oltre a essere proposti a prezzi inferiori rispetto agli iPad Air 2 e agli iPad Mini di Apple, spesso fungono da dispositivo d’entrata nel mondo dell’informatica nei paesi di recente sviluppo, in particolare in Asia. Inoltre, questi tablet sono sempre più associati a contratti telefonici promozionali o altri vincoli di market, quindi vedono una veloce distribuzione con gli operatori, anche in versione rebrand. Spesso questi device sono offerti gratuitamente al cliente in cambio della sottoscrizione di un abbonamento: un fatto che contribuisce a innalzare i dati di distribuzione, sebbene i costi per l’acquisto del tablet non siano pienamente a carico dell’utente finale.

Non è ancora possibile stabilire se il superamento complessivo di iPad possa essere collegato anche alle performance in diminuzione per il tablet targato mela morsicata, a fine 2014 in calo rispetto all’anno precedente: nel quarto di dicembre, infatti, la società ha venduto 21.4 milioni di esemplari, scendendo del 18% dall’anno precedente. In realtà, si tratterebbe di un assestamento del tutto fisiologico, anche per l’emersione di nuove categorie di prodotto: le vendite di tablet, infatti, sono sempre più vincolate dal successo del settore phablet, tra cui i recenti iPhone 6.

Non resta che attendere di scoprire le prossime strategie del gruppo di Cupertino, anche in relazione di quell’iPad Air Plus da 12 pollici da molto tempo vociferato dalle fonti ben informate: risolleverà le sorti della linea?

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