Agcom: inizia il processo alla Corte

Entra nel vivo la battaglia legale sulla costituzionalità del regolamento antipirateria. Già pronte le parti avverse, ci vorranno pochi mesi.
Entra nel vivo la battaglia legale sulla costituzionalità del regolamento antipirateria. Già pronte le parti avverse, ci vorranno pochi mesi.

È iniziato il giudizio di fronte alla Corte Costituzionale in merito al regolamento Agcom. Entra nel vivo il dibattito legale sulla costituzionalità delle norme antipirateria, che vede da una parte Altroconsumo, Assoprovider-Confcommercio, Assintel e Movimento di difesa del cittadino, e dall’altra l’Avvocatura di Stato per la parte pubblica, Confindustria Cultura e la SIAE.

Tutto è iniziato lo scorso autunno quando il Tar del Lazio ha ammesso esistere fondati dubbi di costituzionalità rimettendo il giudizio alla Corte. Da quel momento le parti si sono costituite in giudizio per presentare le proprie argomentazioni. L’ordinanza di Rimessione è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’11 febbraio, assumendo il numero di Procedimento n. 1 del 2015. Essendoci l’onere di costituirsi nel termine di 20 giorni a partire dalla data di pubblicazione, di fatto il processo è iniziato e la prima udienza potrebbe essere convocata anche domani. I tempi per il giudizio, invece, sono molto vaghi: da uno a sei mesi.

I possibili esiti

La Corte costituzionale potrebbe esprimersi in molti modi, non è un aut aut. Prima di tutto, le parti che difendono il regolamento italiano dell’autorità garante sperano nell’inammissibilità, cioè porteranno come argomento principe la natura formale dei dubbi sollevati e chiederanno che l’istanza venga rigettata. L’altra parte, invece, punta all’ammissione e da lì sarà processo, con udienze, testimonianze, documenti, che possono portare a diversi esiti. La Corte dunque potrebbe, questo sperano consumatori e Isp, accogliere l’istanza, ma tutto sta a vedere cosa e in quale parte.


A difendere le associazioni è Alfonso Celotto, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Roma 3, sino a qualche mese fa Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico e consigliere giudiziario della presidenza del Consiglio dei ministri, insieme a Fulvio Sarzana, che ha sostenuto la difesa nel giudizio di fronte al TAR.

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