Crowdweek, prima giornata di testimonianze

La prima giornata del summit ad H-Farm incentrata sulle testimonianze più convincenti del futuro della creazione collaborativa. Un'economia gigantesca.
La prima giornata del summit ad H-Farm incentrata sulle testimonianze più convincenti del futuro della creazione collaborativa. Un'economia gigantesca.

La prima giornata di Crowdweek ad H-Farm si è conclusa lasciando agli avventori una lunga carrellata di testimonianze. Qualche numero e qualche idea forte, sparsa tra gli interventi dei diversi speaker, e molta motivazione, a partire da Epi Ludvik Nekaj, della Crowdsourcing Week, passando per Sean Moffit di Wikibrands, la modellazione proposta da Simone Osella, e i panel nei quali ci si è chiesti chi vince alla fine tra aziende e crowd. La risposta era però scontata: tutti.

La #CSWVenice ha un programma ampio, che copre tutti gli aspetti dell’economia collaborativa: la co-creazione (che è un caso speciale), le piattaforme di crowdsourcing dalle quali emergono i designer del futuro, emblematico il caso di Desall, che sta cambiando i processi industriali del product design, e le questioni economiche globali affrontate da Sean Moffitt o da Marta Mainieri.

Non più B2C, ma H2H

Il cambio di paradigma è ben sintetizzato nell’espressione Human to Human, che si candida a sostituire il B2B e il B2C nell’economia mondiale influenzata dal crowdsourcing e declinata in decine di modalità (crowdfuding, equity, task e via dicendo) sempre basata sulla stessa intuizione: c’è una sola forza economica superiore a quella dei singoli ricconi – che nel 99% dei casi non investono in startup e innovazione – dei grandi patrimoni pubblici o della strategie classicamente interne delle industrie consolidate, e questa è la semplice unione della folla.

La crescita degli ecosistemi startup nel mondo, l’inevitabile aumento di freelance sul mercato a causa del cambiamento del lavoro, il numero impressionante di marketplace digitali, aperti e innovativi, anche nei continenti asiatico e africano, porteranno a una diffusione capillare dei modelli di business sul crowdsourcing. Tutto sta a vedere come si normeranno e come verranno lasciati liberi, come reagirà il mercato, quale occupazione produrrà, quante ne occupa già oggi. Temi che verranno affrontati nella giornata di oggi, che prevede gli interventi di Claudio Bedino, di Starteed, Roberto Esposito di DeRev, Angelo Rindone di Produzioni dal basso e di Ivana Pais, sociologa che ha studiato più di tutti il ruolo delle community nel crowdfunding.

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