Il primo trapianto di testa sarà italiano

A coordinare l'operazione, la prima di questo genere al mondo, il dott. Sergio Canavero, direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino.
A coordinare l'operazione, la prima di questo genere al mondo, il dott. Sergio Canavero, direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino.

Un team composto da 150 persone, tra chirurghi e infermieri, lavorerà 36 ore senza interruzioni per portare a termine l’operazione denominata HEAVEN (head anastomosis venture). L’intervento è in sintesi un trapianto di testa, una procedura mai sperimentata sull’uomo, che sarà effettuata per la prima volta con il metodo messo a punto dal dott. Sergio Canavero, direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino.

Il paziente che si sottoporrà volontariamente al processo è Valery Spiridonov, 30enne russo affetto da una rara malattia chiamata Werdnig-Hoffman, la più grave forma di atrofia muscolare spinale per la quale ad oggi non esiste una cura efficace. Stando a quanto riportato sulle pagine del magazine Tech Times, i due hanno comunicato finora via Skype, senza mai incontrarsi di persona. Non è dunque dato a sapere quanto sarà necessario attendere per l’operazione. La fase preparatoria è però già stata attuata da tempo, poiché il team di sala necessita di circa due anni di addestramento per raggiungere una perfetta coordinazione.

Un esperimento simile è stato condotto nel 1970 dal dott. Robert White presso la Case Western Reserve University School of Medicine, ma non sull’uomo. In quel caso il trapianto è stato effettuato su sei diverse scimmie, tutte decedute in seguito all’intervento. Una riuscì a sopravvivere per otto giorni, prima che la testa fosse stata rigettata dal corpo ricevente a causa di un’errata connessione del midollo spinale. In sintesi, il capo di Spiridonov verrà staccato e impiantato sul corpo di un donatore (una persona a cui è stata diagnosticata la morte cerebrale), collegando il sistema nervoso mediante un materiale sviluppato appositamente per l’intervento, simile ad una colla. In seguito, il paziente verrà mantenuto in coma farmacologico per quattro settimane, prima di essere svegliato e sottoposto ad un lungo periodo di riabilitazione.

Parte degli 11 milioni di dollari necessari per effettuare la procedura sono già stati raccolti. Ai microfoni di una trasmissione radiofonica (“La Zanzara”, Radio 24, puntata del 27 febbraio), nei mesi scorsi, il dott. Canavero ha dichiarato di poter trasformare in realtà la procedura entro un paio d’anni.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti