Chrome 43 Beta con supporto al protocollo MIDI

La versione 43 Beta del browser Chrome introduce il supporto alla Web MIDI API: un'innovazione pensata per i musicisti che passa dal browser di Google.
La versione 43 Beta del browser Chrome introduce il supporto alla Web MIDI API: un'innovazione pensata per i musicisti che passa dal browser di Google.

Ieri il rilascio di Chrome 42 per computer desktop, laptop e nella versione destinata ai dispositivi mobile. Oggi Google annuncia quelle che sono le novità introdotte nella prossima release del browser, presentando Chrome 43 Beta con un post comparso sulle pagine del blog ufficiale. Come ben comprensibile già dal titolo e dall’immagine di apertura, quella più importante e interessante (soprattutto per i musicisti) riguarda il supporto al protocollo MIDI.

MIDI è un protocollo di comunicazione ben collaudato, impiegato da dispositivi musicali di qualsiasi tipo: dai sintetizzatori ai piatti per DJ, fino alle chitarre e alle drum machins. Nell’edizione 43 di Chrome gli utenti saranno in grado di utilizzare hardware compatibile con questa tecnologia per creare musica ed effetti sonori senza bisogno di installare alcun software, grazie all’impiego della Web MIDI API, che permette ai siti di comunicare con i device connessi al computer tramite porta USB o in altro modo. Il funzionamento è garantito anche su Android.

La nuova release di Chrome Beta include il supporto a Web MIDI, nuove funzionalità che migliorano la sicurezza e la compatibilità, oltre ad un gran numero di cambiamenti minori che permettono agli sviluppatori di realizzare applicazioni Web sempre più evolute. Le novità riguardano Chrome per Android, Windows, OS X, Linux e Chrome OS.

Se i tempi siano maturi o meno per vedere gli strumenti Web rimpiazzare software come Reason o GarageBand al momento non è possibile stabilirlo. Di certo l’introduzione di una funzionalità di questo tipo spalanca le porte ad una vera e propria innovazione per chi fa musica, consentendo la nascita di piattaforme collaborative e semplificando notevolmente la registrazione delle tracce (come nel filmato dimostrativo in allegato), operazione non sempre alla portata di tutti e che spesso richiede programmi costosi o difficili da padroneggiare.

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