Startup al Salone: Tribook

Tribook mette online i cataloghi delle librerie indipendenti di Milano e consegna i libri in bicicletta: alternativa urbana, ed ecologica, agli store.
Tribook mette online i cataloghi delle librerie indipendenti di Milano e consegna i libri in bicicletta: alternativa urbana, ed ecologica, agli store.

I cataloghi delle singole librerie indipendenti di una grande città, come Milano, non sono paragonabili ai grandi marketplace online. C’è la piccola libreria specializzata, c’è la libreria fieramente particolare, per lettori affezionati. Ma tutte assieme, quanti desideri di acquisto coprirebbero? Per rispondere a questa domanda si dovrà seguire il progetto di Tribook, una delle startup invitate al Salone del libro di Torino.

L’idea di Tribook e della sua fondatrice, Michela Gualtieri, grande lettrice e forte di un master di editoria alla Cattolica, è di realizzare un sito che consenta ai librai indipendenti di offrire servizi online innovativi, come ad esempio – e qui la novità più simpatica – un servizio di consegna a domicilio in bicicletta. Con Tribook il lettore milanese può consultare da casa il catalogo integrato di tutte le librerie aderenti, e così decidere se recarsi di persona in libreria o sfruttare il servizio di consegna a domicilio effettuato nell’arco di poche ore grazie a un corriere su due ruote.

Intervista alla founder di Tribook

Tribook è una startup appena nata, che presenterà il servizio proprio durante il Salone del libro. L’idea ecologica e di data sharing che sottende il progetto è certamente interessante per il mondo dell’editoria perché tutto sommato fa in piccolo quello che fa Amazon in una scala superiore: mette a disposizione un catalogo online il più grande possibile e si preoccupa di portare il libro a casa dell’acquirente nel più breve tempo possibile.

Mettere a catalogo i libri di librerie diverse: tecnicamente non sarà stato banale, considerando i diversi software gestionali collegati anche ai distributori…

Il grande lavoro è stato proprio sviluppare il progetto, che è stato seguito passo passo dalla LIM, l’associazione delle librerie indipendenti. La gestione del magazzino, gli acquisti, le visioni differenti di due librai anche quando usano gli stessi software sono ostacoli che sono stati affrontati per la nostra parte, dal punto di vista tecnico, da Brian Suarez, sviluppatore che ha una notevole esperienza anche imprenditoriale.

Di fatto, Tribook è una startup nata su supporto delle librerie stesse, una specie di impresa digitale di settore. I primi sperimentatori sono gli stakeholder del progetto?

È così, ma non bisogna dimenticare i lettori. Il sito deve poter fornire
un servizio molto personalizzato, altrimenti non c’è un valore aggiunto. Con Tribook si evita di entrare in una libreria della propria città, scoprire che un libro non c’è e doversi affidare all’ecommerce dei grandi store. Senza magari sapere che quel titolo è a qualche centinaio di metri in un’altra libreria che non si conosce.

Come avete pensato alla consegna? Perché la bicicletta?

Perché il servizio di consegne di Milanbike è già molto ben strutturato in città e garantisce esternamente il principio interno del progetto: un’alternativa urbana di minimo impatto. Invece di avere un libro ordinato online da un grande magazzino che fa chilometri dentro un camion, si ha lo stesso libro che fa molta meno strada senza inquinamento. E poi anche la velocità conta.

In che fase siete del progetto?

Presenteremo la Beta all’area startup del Salone. Al momento le librerie aderenti sono cinque, per problemi tecnici non possiamo lavorare con un numero più alto. Ovviamente ci auguriamo che Tribook cresca.

Sarebbe interessante calcolare il numero totale di titoli unici di libri che si raggiunge considerando tutte le librerie indipendenti: il vero potenziale del sito

Lo stiamo calcolando, in effetti. Ma ancora non lo conosco.

È un progetto perfettamente scalabile, in ogni città può funzionare.

Preferisco il termine esportabile, perché scalare non è compatibile con l’idea di valorizzare territorialmente le librerie di ogni città. Diciamo che ogni città può mettere in circuito le sue librerie indipendenti come si sta facendo a Milano.

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Book to the future

Sulla scia del successo del 2014, quando le aziende selezionate conquistarono il pubblico e gli addetti ai lavori, anche quest’anno uno spazio del Salone di Torino è interamente riservato a 10 startup che offrono servizi innovativi per la fruizione dei contenuti editoriali. Grazie all’iniziativa del Salone Internazionale, Lingotto Fiere e il il Centro per l’Innovazione di Intesa Sanpaolo, si è costruita un’area dell’innovazione dove, durante il periodo di svolgimento del Salone, le 10 startup parteciperanno ad attività laboratoriali, in cui viene richiesto di elaborare un format digitale creativo e innovativo a partire da determinati contenuti. Tra i format presentati, un’apposita giuria sceglierà quello che più si sarà distinto per applicabilità, fruibilità e creatività e la startup vincitrice potrà accedere al percorso di accelerazione di Intesa Sanpaolo.

Numerosi gli argomenti affrontati nell’ampio programma di incontri che si svolgono nella sala dell’area. Si parlerà di strategie social, come l’utilizzo di hashtag come strumento di engangement; al Salone sbarcheranno anche le tecnologie indossabili, l’avvento del digitale ha influenzato anche il mondo del fumetto, la graphic novel, il transmedia storytelling; si parlerà di accesso agli open data, di scrittori indipendenti e self-publishing, di Slow Journalism.

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