LTE Direct, un ripetitore sempre in tasca

Qualcomm ha iniziato a sperimentare la tecnologia LTE Direct che consentirà ai dispositivi compatibili di poter comunicare tra loro nel raggio di 500 metri
Qualcomm ha iniziato a sperimentare la tecnologia LTE Direct che consentirà ai dispositivi compatibili di poter comunicare tra loro nel raggio di 500 metri

In futuro, forse gli smartphone saranno meno dipendenti dalle torri di trasmissione. Qualcomm ha iniziato a sperimentare, in collaborazione con alcuni Carrier europei, la nuova tecnologia LTE Direct che consentirà ai dispositivi compatibili di poter comunicare direttamente tra loro superando il limite del segnale delle torri di trasmissione. Questa tecnologia presenta un raggio d’azione di circa 500 metri, molto di più, per esempio, del WiFi Direct che si ferma a poche decine di metri.

Qualcomm ha già messo nero su bianco i risultati di un primo test effettuato lo scorso settembre a Bonn in Germania, grazie ad alcuni importanti partner come Huawei che ha fornito i terminali compatibili con questa tecnologia e l’operatore tedesco Deutsche Telekom. I test effettuati lo scorso hanno hanno evidenziato la fattibilità dell’utilizzo della tecnologia LTE Direct (conosciuta anche come D2D o Device to Device) per consentire ai dispositivi di rilevare automaticamente nelle vicinanze persone, imprese, negozi ed altro. Alcuni osservatori del settore vedono in questa tecnologia un potenziale nuovo canale per inoculare promozioni o pubblicità mirate attraverso l’utilizzo di applicazioni e servizi location-based.

Oltre ai servizi pubblicitari, LTE Direct potrebbe essere utilizzato anche per migliorare l’utilizzo dello spettro elettromagnetico. LTE Direct potrebbe anche essere sfruttato come rete di backup o come network alterativo in caso di mancanza del segnale dell’operatore. Il cellulare del futuro potrebbe dunque presto trasformarsi in un mini ripetitore tascabile.

LTE Direct è perfettamente compatibile con l’attuale standard LTE in quanto sfrutta le frequenze comunemente utilizzate dagli operatori per fornire i servizi 4G. Secondo Qualcomm, questa tecnologia potrebbe aprire nuovi orizzonti per chi sviluppa applicazioni e contestualmente potrebbe andare a risolvere il problema dell’affollamento dei ripetitori quando un grande numero di utenti tenta di connettersi alla medesima cella.

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