Apple Music, Spotify e TIDAL: il confronto

L'arrivo di Apple Music segna un nuovo soggetto sul mercato dello streaming musicale: la tabella di confronto con i concorrenti Spotify e TIDAL.
L'arrivo di Apple Music segna un nuovo soggetto sul mercato dello streaming musicale: la tabella di confronto con i concorrenti Spotify e TIDAL.

All’evento di inaugurazione della WWDC 2015, Apple ha annunciato il suo ingresso nel mercato dello streaming musicale. Nasce infatti Apple Music, una piattaforma digitale completa di streaming on demand, radio internazionale 24 ore su 24 e social network con gli artisti. La società di Cupertino, tuttavia, si inserisce in un mercato già ben ricco di proposte, dominato dal colosso Spotify e recentemente rinnovato con l’arrivo del neonato TIDAL. Come si inserisce la proposta di Apple rispetto a quella dei rivali?

Sono molte le similitudini, ma anche le differenze, che caratterizzano Apple Music in confronto a Spotify e TIDAL. Si comincia dal prezzo per l’abbonamento mensile: tutti i servizi partono da un listino di 9.99 dollari al mese, fatta eccezione per TIDAL che aggiunge anche una modalità da 19.99 per quegli utenti che volessero scegliere la modalità d’ascolto lossless. I prezzi sono riportati in dollari per comodità di confronto, in attesa che Apple ufficializzi le tariffe per il mercato europeo.

Non è però sull’abbonamento che la battaglia potrebbe giocarsi, bensì sulle feature in libero accesso. Apple Music garantisce alcune limitate funzioni semplicemente sfruttando un Apple ID, come la navigazione sul social network Connect e la possibilità di ascoltare la stazione radiofonica Beats 1. TIDAL non prevede alcuna modalità gratuita, mentre Spotify batte i due concorrenti garantendo l’ascolto on demand senza alcun costo per l’utente finale. Questo poiché la piattaforma sfrutta l’advertising, con messaggi promozionali di tanto in tanto proposti all’utente, durante la riproduzione tra una canzone e l’altra. Sempre in ambito di funzioni gratuite, va anche aggiunto come Spotify offra la fruizione anche da mobile, in modalità shuffle per gli smartphone e on demand per i tablet.

Apple Music rimonta però con gli abbonamenti cumulativi, dimostrandosi la piattaforma più conveniente per la famiglia. Con 14.99 dollari al mese, infatti, sarà possibile fruire dello streaming on demand tramite ben 6 account, mentre Spotify prevede un 50% di sconto per ogni nuovo Premium nel nucleo famigliare. Anche in questo caso, TIDAL al momento non prevede simili promozioni. Sempre Cupertino vince sul fronte della trial gratuita con tre mesi full-feature a rinnovo automatico, contro il singolo mese di Spotify e TIDAL. Va comunque sottolineato come la piattaforma di Daniel Ek preveda un abbonamento Premium da 99 centesimi per tre mesi, una spesa comunque contenutissima.

Apple Music Spotify TIDAL
Prezzo 9.99 dollari 9.99 dollari 9.99 – 19.99 dollari
On-demand gratis No Sì, con spot No
Altre funzioni gratis Sì, radio Beats 1 Sì, shuffle play su mobile No
Trial gratuita Sì, tre mesi Sì, un mese + promo Sì, un mese
Piani famiglia 14,99 dollari, 6 utenti 50% di sconto sul secondo Premium No
Compatibilità OS X, Windows, iOS, Android OS X, Windows, iOS, Android, Windows Phone, BlackBerry, Playstation e device terzi OS X, Windows, iOS, Android, PlayStation, Device terzi
Catalogo 30 milioni di brani 30 milioni di brani 25 milioni di brani
Qualità Non nota Fino a 320 kpbs 320 – Flac lossless
Ascolto offline per abbonati
Libreria cloud No No
Video Solo brevi
Stazioni radio No
Radio live 24/7 No No
Controlli vocali Sì, Siri No No
Podcast No No
Funzioni fitness Non noto Sì, in alcuni paesi No
Esclusive

Superato lo scoglio prezzi e funzioni in libero accesso, il confronto si gioca su opzioni minori, forse non del tutto determinanti per la scelta del consumatore finale. Apple Music supera i concorrenti sulla sincronizzazione della propria libreria già esistente sul cloud, in pieno stile iTunes Match, quindi con l’emittente radiofonica Beats 1 e con il social network per gli artisti. Spotify, nel frattempo, si aggiudica la palma d’oro per la più estesa compatibilità fra piattaforme, poi con l’introduzione recente in alcuni paesi di strumenti per il fitness, come l’adeguamento delle playlist al proprio andamento durante la corsa. TIDAL, infine, vince in fatto di qualità di riproduzione, con il suo impeto all’ascolto lossless. Non resta quindi che attendere il 30 giugno, quando la proposta della Mela dovrebbe fare la sua apparizione in 100 nazioni, per scoprire chi avrà la meglio sul mercato.

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